Silvia Romano dovrà convivere con la vigilanza speciale. Almeno, al momento è così. Lo ha deciso la prefettura di Milano dopo i recenti fatti di cronaca che hanno coinvolto la cooperante milanese liberata da diciotto mesi di prigionia lo scorso 9 maggio. Per la giovane, infatti, non solo insulti e minacce sui social network, ma anche gesti eclatanti. Al Casoretto, nella giornata di mercoledì, sono stati lanciati cocci di bottiglie di vetro contro l’appartamento di Silvia Romano. Inoltre, come riportato dallo zio della cooperante, c’è stata anche gente che ha provato a entrare nel condominio dove abita la famiglia della giovane. Insomma, tanti piccoli segnali che preoccupano la prefettura di Milano.
Silvia Romano: scatta la vigilanza
La prefettura di Milano, infatti, ha scelto di innalzare il livello di guardia nei confronti della giovane cooperante dopo quanto avvenuto nei giorni scorsi. Così, è stata stabilita una misura di Vigilanza generica radiocontrollata. Si tratta del primo passaggio delle misure di protezione personali. Successivamente ci sarà la tutela e, infine, se la situazione non dovesse placarsi, toccherà la scorta per Silvia Romano. Da venerdì 15 maggio, dunque, polizia e carabinieri vigileranno la casa dove la giovane vive con la madre e la sorella per l’intero periodo di quarantena al quale è obbligata la cooperante milanese.
Continuano le indagini sugli insulti e le minacce rivolti via social a Silvia Romano che hanno portato all’apertura di un fascicolo d’inchiesta in Procura. Al momento non ci sono iscrizioni nel registro degli indagati, mentre si sta valutando se aggiungere l’aggravante di istigazione all’odio razziale. Molti degli insulti infatti, tutti provenienti da account fake così come spiegato dal capo dell’Antiterrorismo Alberto Nobili, sono a sfondo razzista.