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Fase 2, Dpcm 18 maggio: regole per la riapertura di aziende e uffici

Fase 2, regole per uffici e aziende dal 18 maggio

Nuove regole per la riapertura di aziende e uffici a partire dal 18 maggio, quando ci saranno nuovi allentamenti nella Fase 2.

Grazie all’accordo raggiunto tra Governo e Regioni, il 18 maggio riapriranno quasi tutte le attività commerciali e lavorative. Per contenere la diffusione del coronavirus e non precipitare dalla Fase 2 alla Fase 1, ci saranno alcune regole da rispettare nelle aziende e negli uffici, dove è previsto un rigido protocollo con le misure di sicurezza in vista della riapertura. Dove possibile è consigliabile proseguire con lo smart working.

Fase 2, regole per uffici e aziende dal 18 maggio

In vista dalla riapertura (quasi) totale di aziende e uffici a partire dal 18 maggio, il Governo ha stilato un protocollo di regole da seguire per il contenimento del coronavirus nella Fase 2. L’obiettivo è che tutti possano tornare al lavoro in sicurezza. Per questo il premier chiede di continuare il lavoro agile dove possibile, in modo da limitare al massimo spostamenti e assembramenti. In secondo luogo chiede la collaborazione tra aziende e dipendenti per il mantenimento delle condizioni igieniche sul posto di lavoro.

Ai lavoratori sarà chiesto la misurazione della temperatura in entrata, il corretto mantenimento della distanza interpersonale, l’uso di dispositivi di protezione individuale, come guanti e mascherina. Ai datori è chiesta la sanificazione degli ambienti di lavoro, la creazione di un segnaletica a terra per la creazione di passaggi separati tra entrata e uscita, l’organizzazione di ingressi contingentati di operatori esterni.

Il Governo chiede inoltre, dove possibile, di far utilizzare ai dipendenti ferie e congedi retribuiti, oltre agli altri strumenti previsti dalla contrattazione collettiva.

Protocollo anti-contagio: i dettagli

Il Dpcm contiene una lunga serie di regole anti-contagio, che riguardano tutti gli ambienti di lavoro e che cambieranno ogni aspetto della vita lavorativa. Vediamoli nel dettaglio.

Regole per l’azienda

  • Informazione: l’azienda si impegna nel comunicare chiaramente i comportamenti da seguire sul posto di lavoro, in particolare quelli relativi alla misurazione della temperatura corporea, al rispetto del distanziamento, all’uso corretto dei DPI. In queste circolari, inoltre, è spiegata la prassi da seguire se si rilevano sintomi legati al coronavirus.
  • Modalità di ingresso in azienda: prima dell’ingresso sul posto di lavoro, è obbligatorio misurare la temperatura corporea dei dipendenti. Se la temperatura supera i 37.5°, è vietato l’ingresso al lavoratore, che dovrà seguire le indicazioni del suo medico curante.
    I dipendenti che abbiano avuto contatti con persone positive al coronavirus hanno l’obbligo di comunicarlo all’azienda, così come chi ha contratto il coronavirus in passato (in questo caso bisogna dimostrare l’avvenuta negativizzazione).
  • Modalità di accesso dei fornitori esterni e dei visitatori: ai fornitori sarà dedicato un percorso di entrata e uscita personalizzato, per evitare qualsiasi contatto con il personale interno di aziende e uffici. I fornitori devono essere messi al corrente delle regole vigenti all’interno del posto di lavoro in cui si stanno recando, così da poterle seguire. In generale, è consigliato limitare al massimo le visite di operatori esterni all’azienda.
  • Pulizia e sanificazione dell’azienda: l’azienda assicura la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e di svago. Occorre inoltre garantire la pulizia a fine turno e la sanificazione periodica di tastiere, schermi touch, mouse con adeguati detergenti, sia negli uffici, sia nei reparti produttivi. Se viene rilevato un caso sospetto all’interno dell’azienda, il datore di lavoro è tenuto a organizzare una sanificazione straordinaria di tutti gli ambienti.

Regole per i dipendenti

  • Precauzioni igienico-sanitarie: nei luoghi di lavoro è importante mantenere le regole che abbiamo adottato anche in questi mesi, come lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o con una soluzione idroalcolica. A questo proposito, l’azienda predispone dispenser di igienizzante collocati in punti facilmente accessibili a tutti.
  • Dispositivi di protezione individuale: l’uso di mascherina e guanti è da ritenersi obbligatorio. In caso di scarsità commerciale dei DPI, i dipendenti sono autorizzati a utilizzare tutte quelle che l’OMS ritiene conformi. Nel caso in cui sia impossibile mantenere le distanze di sicurezza, i dipendenti sono tenuti a indossare anche cuffia, camice, occhiali protettivi etc.
  • Gestione degli spazi comuni: l’ingresso agli spazi comuni come mense, spogliatoi, aree fumatori, distributori di bevande e snack è contingentato. Il tempo di permanenza in questi spazi deve essere ridotto. Infine, questi spazi andranno sanificati sempre a fine giornata, dato che il passaggio frequente può aumentare il rischio contagio.
  • Organizzazione aziendale: le aziende possono chiudere settori produttivi non necessari e prevedere la turnazione dei dipendenti per limitare al massimo i contatti tra di loro. La turnazione è utile anche per creare gruppi di lavoro distinti e ben riconoscibili.
  • Smart working: il lavoro a distanza deve sempre essere favorito.
  • Gestione entrata e uscita dei dipendenti: si favoriscono orari di ingresso/uscita scaglionati in modo da evitare il più possibile contatti nelle zone comuni (ingressi, spogliatoi, sala mensa); dove è possibile, occorre dedicare una porta di entrata e una porta di uscita da questi locali e garantire la presenza di detergenti segnalati da apposite indicazioni.