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Detenuti del carcere di Avellino pubblicano video su TikTok

carcere di Avellino video su TikTok

Girano un video nel carcere di Avellino e lo postano su TikTok, ennesimo casi di cellulare negli Istituti Penitenziari.

Alcuni detenuti del carcere di Avellino hanno girato un video all’interno dell’Istituto penitenziario e lo hanno postato su TikTok. Nel breve filmato si vedono il corridoio del carcere con le porte con le sbarre, i letti a castello e un detenuto intento in una telefonata al cellulare, naturalmente entrato senza autorizzazione. Ad ornare la scena di vita quotidiano una canzone neomelodica il cui testo recita: “Mi sento più forte quando sento che là fuori ci sei tu. Se sono carcerato è stato per una scelta di vita, un altro po’ ancora e tutta la pena ho scontato, dalla mattina alla sera voglio stare nelle tue braccia carnali, voglio tornare ad amarci”.

Video su TikTok dal carcere di Avellino

Il video ha fatto rapidamente il giro del web, arrivando anche alle forze dell’ordine con la Polizia Penitenziaria che ha avviato le indagini per risalire al luogo in cui erano state girate le immagini. Una volta individuato che si trattasse del carcere di Avellino è scattato il blitz nei locali dell’Alta Sicurezza. Sono stati trovati uno smartphone e 3 cellulari in un barattolo di passata di pomodori insieme a del riso per simulare il peso del prodotto confezionato. Da queste immagini trapela l’arroganza e la sicurezza di impunità – commenta il segretario nazionale per la Campania del sindacato Sappe, Emilio Fattorello parliamo di una sezione di Alta Sicurezza che ospita anche detenuti della criminalità organizzata campana. Grande apprezzamento della Segreteria Nazionale SAPPE per la Campania va al personale della Polizia Penitenziaria di Avellino che con spiccata sagacia e elevata professionalità ha interrotto una attività illecita in Istituto”.

Sulla questione è intervenuto anche Donato Capece, segretario generale del sindacato: “Sulla questione relativa all’utilizzo abusivo di telefoni cellulari e di altra strumentazione tecnologica che può permettere comunicazioni non consentite è ormai indifferibile adottare tutti quegli interventi che mettano in grado la Polizia Penitenziaria di contrastare la rapida innovazione tecnologica e la continua miniaturizzazione degli apparecchi, che risultano sempre meno rilevabili con i normali strumenti di controllo. Ma va previsto anche uno specifico intervento legislativo che punisca severamente coloro che detengono telefoni cellulari in carcere, prevedendolo come reato”.