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Anonymous Italia: da Telegram al web, diffusi i dati pedofili

Anonymous Italia, da Telegram diffonde i dati dei pedofili

Per agire contro chi diffonde foto pornografiche di minori, ragazze e ragazzi su Telegram, Anonymous Italia diffonde i dati dei criminali sul web.

Anonymous Italia lancia un’operazione per la quale diffonde i dati sensibili di pedofili e maniaci da Telegram, ma anche molti ex fidanzati che agiscono in nome del “revenge porn”. Con l’hashtag #OpRevengeGram si possono trovare numerosi post su Twitter circa questa iniziativa del collettivo, in particolare sull’account “LulzSecITA”.

Anonymous Italia espone i pedofili di Telegram

Il gruppo di hacker ha voluto raccontare della vicenda alla redazione di TPI, tramite un loro portavoce. “Il progetto è nato dopo che alcuni utenti all’interno dei nostri canali IRC hanno segnalato questi gruppi, dove ci si scambia foto di ragazze nude o parzialmente, con nomi e altre informazioni private”, racconta, “A seguito di ricerche, ci siamo trovati in una situazione di disgusto totale, abbiamo trovato molto materiale pornografico di persone giovanissime, forse anche minorenni”.

In particolare, fa riferimento all’ultima orribile moda lanciata sulla famosa App di messaggistica istantanea Telegram, attraverso la quale diversi criminali o ex fidanzati dalla dubbia moralità si scambiano immagini, numeri di telefono e contatti delle vittime.

“Attenzione a ciò che si condivide”

“Non c’è mai stata nessuna collaborazione diretta con le forze dell’ordine. In ogni caso, ci sono state delle perquisizioni da parte della Polizia”, spiega il portavoce Anonymous, “nelle abitazioni di alcune delle persone di cui abbiamo pubblicato i dati (ovviamente dopo esserci accertati che il soggetto in questione avesse materiale) con cui si è potuto procedere per una denuncia“.

Esistono diversi gruppi Telegram dove gira materiale pornografico, spesso raffigurante minori, e per ognuno di questi che si chiude se ne aprono altri. “Ognuno dovrebbe stare attento a cosa condivide e con chi, a cosa fanno i propri figli, poiché la maggior parte di questi gruppi è gestita da minori, giovanissimi”, afferma uno degli hacker del gruppo italiano. I cittadini, dalla loro, possono denunciare questi abusi alla Polizia Postale o attraverso il portale “Denunce via Web”, messo a disposizione dalle Forze dell’Ordine.