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In Lombardia le regole per i ristoranti sono diverse: è polemica

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Attilio Fontana adotta regole più stringenti per i ristoranti in Lombardia: ed è polemica con Gori.

In Lombardia le regole per i ristoranti, soprattutto in merito al distanziamento sociale, sono diverse rispetto al resto d’Italia. E sono di gran lunga più stringenti. Un provvedimento, quello attuato da Attilio Fontana e la sua Giunta, che fa discutere e non poco. A lamentarsi per queste restrizioni è Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, che su Twitter commenta così la decisione della Lega: “Distanza tra i clienti dei ristoranti: la Regione Lombardia modifica le linee guida del governo e fa saltare la deroga per i familiari. Così due persone che dormono insieme dovranno cenare a 1 metro di distanza, e se il tavolo è largo 80 centimetri non potranno sedersi una di fronte all’altra”. Per Fontana questo non è altro che l’ennesimo attacco di natura politica: “La nostra scelta è mirata a semplificare la vita dei ristoratori e quella dei cittadini. Abbiamo deciso di puntare su regole uniformi con l’obiettivo di evitare di rendere ancor più complicata la gestione di una situazione emergenziale e, per certi versi, senza precedenti”.

Le regole dei ristoranti in Lombardia

Le regole dei ristoranti, in Regione Lombardia, per la fase 2 sono diverse rispetto a quelle nazionali. Anzitutto, il ristoratore deve predisporre adeguata informazione sui comportamenti da seguire, anche per i clienti di nazionalità straniera. Nei ristoranti lombardi dovrà essere rilevata la temperatura corporea del personale e se superiore ai 37,5 gradi non sarà possibile l’accesso. Se durante l’attività il lavoratore dovesse manifestare i sintomi di infezione respiratoria da Coronavirus (febbre, tosse, raffreddore, congiuntivite) dovrà essere posto in isolamento e segnalato alle autorità sanitarie.

La rilevazione della temperatura corporea è fortemente raccomandata per i clienti mentre per quelli che consumano al tavolo è obbligatoria. Inoltre, sarà compito dei ristoratori rendere disponibili prodotti igienizzanti per i clienti e per il personale anche in più punti del locale. Soprattutto all’ingresso e nei pressi dei servizi igienici. E ancora, secondo l’ordinanza di Regione Lombardia – ove si esplicano le linee guida per la ristorazione – i titolari dovrebbero privilegiare l’accesso con prenotazione e tenere l’elenco dei nominativi per 14 giorni.

Non è consentito avere più clienti di quanti coperti disponibili. Negli esercizi che non dispongono di posti a sedere, si deve consentire l’ingresso ad un numero limitato di clienti per volta per assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra i clienti. Se possibile privilegiare l’utilizzo degli spazi esterni (giardini, terrazze, plateatici), sempre nel rispetto del distanziamento di almeno 1 metro.

Distanze tra i tavoli

In Regione Lombardia, inoltre, è obbligatorio che i tavoli vengano disposti in modo che le sedute garantiscano il distanziamento interpersonale di almeno 1 metro tra i clienti, salvo i casi di accompagnamento di minori di sei anni o persone non autosufficienti. Questa distanza si può ridurre solo con la presenza di barriere in plexiglass. La consumazione al banco consentita solo qualora sia possibile assicurare la distanza interpersonale di almeno un metro. L’unica eccezione è l’accompagnamento di minori di anni 6 o persone non autosufficienti. Resta vietata la consumazione a buffet. Per il servizio al tavolo, invece, dovrà essere effettuata sempre la disinfezione delle superfici, evitando il più possibile utensili e contenitori riutilizzabili se non igienizzati (saliere, oliere, ecc). Per i menù favorire la consultazione online sul proprio cellulare o in stampa semplificata.

Mascherine e pagamenti

Infine, Regione Lombardia comunica regole più stringenti per i ristoranti anche in merito all’uso di mascherine e sui pagamenti. Il personale di servizio a contatto con i clienti deve utilizzare obbligatoriamente la mascherina e deve procedere ad una frequente igiene delle mani con soluzioni idro-alcoliche. I clienti, invece, dovranno indossare la mascherina tutte le volte che non si è seduti al tavolo. Sarà compito dei gestori favorire il ricambio d’aria negli ambienti interni ed escludere, per gli impianti di condizionamento, la funzione di ricircolo dell’aria. E anche la postazione dedicata alla cassa dovrà essere dotata di barriere fisiche. Preferibile il pagamento con carte elettroniche e non contanti.