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Decreto rilancio, educatori in protesta nelle piazze

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"Siamo diventati invisibili": gli educatori protestano in piazza per chiedere al governo risposte e aiuti concreti per poter riaprire

Alcuni temi, accantonati da altri più discussi per la ripresa nella fase 2, sono stati messi da parte. Come gli asili e i nidi privati, molti dei quali rischiano di non riaprire a settembre. Per questo gli educatori di tutta Italia si sono riuniti per protestare in diverse città, chiedendo risposte e interventi concreti.

Educatori: “Siamo diventati invisibili”

Attraverso il comitato nazionale EduChiAmo, gli educatori di tutta Italia sono stati chiamati a scendere in piazza il 21 maggio per protesta. Oltre 100mila operatori hanno aderito, per chiedere al governo di essere presi in considerazione. “Il silenzio sui servizi educativi 0-6 è tombale dopo il dpcm sulle riaperture firmato dal Presidente Conte: parliamo di più di 10.000 le strutture in tutta Italia dimenticate anche dal Decreto Rilancio che oltre a non essere oggetto di alcun piano di riapertura – ha spiegato a Fanpage.it Cinzia D’Alessandro, portavoce nazionale del comitato EduChiAmo- si vedono negare la proroga della Cassa Integrazione per i lavoratori il che significa per le strutture chiuse fine febbraio, in Lombardia e da inizio marzo nel resto d’Italia, la copertura massimo fino a metà Giugno”.

Asili: rischiamo di non riaprire

Siamo gli invisibili e lo sono soprattutto i bambini nella la fascia di età 0/3 anni che non potranno nemmeno usufruire degli spazi ricreativi dei centri estivi previsti dal governo dal 15 giugno, che dovranno essere gestiti all’aperto o nei parchi pubblici per assicurare il distanziamento sociale -prosegue Cinzia D’Alessandro- se il Governo non interverrà rapidamente nel settore 0/6 a settembre non riaprirà nessuno e si creerà un baratro sociale, economico, di perdite ingenti di posti di lavoro non recuperabili, e soprattutto quei 185.000 bambini non avranno un luogo per crescere ed i genitori non sapranno a chi affidarli per poter tornare serenamente al lavoro”.