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Hackerato San Raffaele: database con dati di pazienti e personale

San Raffaele di Milano, database hackerato?

Il database dell'ospedale San Raffaele di Milano sembra essere stato hackerato, gli autori minacciano di diffondere dati sensibili.

Sembra che il database del San Raffaele di Milano sia stato hackerato, eppure dalla struttura arriva la smentita. L’azione avrebbe avuto luogo fra marzo ed aprile 2020, gli hacker rivendicano di aver avuto accesso alla rete interna del noto ospedale.

Hackerato il database del San Raffaele?

A seguito di questo hackeraggio, gli autori avrebbero sottratto dati sensibili di infermieri, medici, impiegati e addirittura pazienti. Il tentativo d’intrusione è stato confermato dalla struttura ospedaliera, che nega però il databreach, fenomeno che ha visto coinvolta anche l’Inps di recente.

Un account Twitter ha pubblicato sul social network nomi, cognomi, email e password degli impiegati del San Raffaele, chiedendo di sapere se questo abbia contattato o meno il garante della privacy per comunicare il furto di dati sensibili. Se non perverrà loro alcuna risposta in merito, diffonderanno tutti i dati a livello pubblico.

Gli hacker rivendicano l’attacco

“Migliaia di utenti con password in chiaro, tra cui pazienti e infermieri. @SanRaffaeleMI nessuno è preoccupato del databreach? Il gdpr è andato a farsi f*****e? Dobbiamo rilasciare tutti i dati per ottenere qualche risposta?”, si legge nel tweet, “Entro fine giornata rilasceremo tutto, in clear. A meno che non ci comunichiate qualcosa di concreto”. Infine, a conclusione della minaccia informatica, la spiegazione del fatto che l’ospedale avesse già chiuso la falla nel sistema mesi fa: “Vogliamo capire se è stato comunicato al garante il databreach”.

Il San Raffaele, attraverso un comunicato stampa, controbatte rispondendo che la fonte non è attendibile e che il tentativo d’intrusione non ha avuto alcuna conseguenza sulla privacy di pazienti e dipendenti. “I nominativi di molti operatori sono pubblici per ragioni di servizio. La direzione è già in contatto con gli organi competenti per fornire ogni utile chiarimento”.