Alberto Pastori Il parroco di Sant’Agata a Villabate, comune in provincia di Palermo, don Leonardo Ricotta si è dimesso dalla sua carica. In un ‘intervista a La fede quotidiana ha spiegato i motivi della sua scelta: “Piuttosto che commettere un atto di sacrilegio e farlo fare ai miei parrocchiani non la distribuirò e farò fare quella spirituale. Se devo dare al mio popolo un cibo avvelenato, molto meglio stare a digiuno”.
Le parole pronunciate da Don Ricotta avevano subito colpito l’opinione pubblica. Considerato un conservatore e critico nei confronti dell’operato di Papa Francesco, il parroco del comune siciliano aveva fin da subito annunciato la sua “ribellione”. “Se il mio vescovo mi dice che devo andare a fare il parroco dove non mi piace, ci vado e obbedisco” ha continuato “Ma se mi impone di andare contro la fede o di calpestare l’Ostia, non posso obbedire”. Per Don Ricotta dare l’ostia con i guanti è un atto di macelleria eucaristica.
Don Ricotta: “Sacrilegio ostia con i guanti”
L’Arcidiocesi ha poi voluto chiarire la situazione e commentare le parole di Don Ricotta. Innanzitutto ha spiegato come dal 21 Maggio don Leonardo Ricotta, non è più il Parroco della Parrocchia S. Agata V.M. in Villabate avendo egli stesso rinunciato a tale ufficio. “È pertanto inesatta o pretestuosa la notizia diffusa da alcuni canali social secondo la quale Don Leonardo Ricotta sarebbe stato rimosso dall’ufficio di Parroco dall’Arcivescovo di Palermo”.
In seguito ha risposto alle dichiarazioni dell’ex parroco facendo presente che la prassi di distribuire la comunione nelle mani è in conformità alle norme emanate dal Magistero della Chiesa cui ogni cristiano cattolico deve religioso ossequio della volontà e dell’intelletto. “Personali convincimenti, dunque, presentati da singoli come dottrina autentica, non possono essere imposti ai fedeli” conclude la nota.
