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Sciame sismico tra Lazio e Umbria: la preoccupazione degli esperti

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A preoccupare l'Italia è lo sciame sismico che si sta registrando ai confini tra Lazio e Umbria negli ultimi giorni.

L’Italia è preoccupata per lo sciame sismico che si sta registrando, tra venerdì 23 e lunedì 25 maggio, ai confini tra Lazio e Umbria. Negli ultimi giorni, infatti, gli esperti hanno rilevato ben dieci scosse di terremoto. I movimenti della terra non fanno dormire sonni tranquilli in una zona ad alto rischio sismico come quella al confine tra Lazio e Umbria.

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L’area interessata dallo sciame sismico è quella che resta tra Castel Giorgio, San Lorenzo Nuovo e Bolsena, al confine tra la provincia di Viterbo, nel Lazio, e l’Umbria. Qui, dunque, si sono verificate diverse piccole scosse di terremoto: ben dieci nell’arco di tre giorni, tutte localizzate a pochi chilometri dal paese di Castel Giorgio, che si trova in Umbria vicino al confine. L’ultima scossa, di magnitudo 2.0, è stata registrata dagli apparecchi dell’Ingv, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, alle ore 6,54 di lunedì 25 maggio 2020.

La scossa più alta è quella di magnitudo pari a 2.3 registrata domenica 24 maggio nella tarda mattinata. La zona dell’Alta Tuscia è da sempre a forte rischio sismico. Perciò Giuseppe Mastrolorenzo, ricercatore Ingv, evidenzia come: “Nell’Alta Tuscia è possibile che si verifichi un terremoto di magnitudo sei, con un’intensità di nono grado. Un terremoto che sarebbe distruttivo, come quelli avvenuti nel centro Italia o ad Amatrice, con lesioni, crolli e vittime. Ed è per questo che sarebbe rischioso costruire siti geotermici in questo territorio”.