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EasyJet: "Con il distanziamento sociale non voleremo più in Italia"

EasyJet distanziamento sociale Italia

EasyJet si oppone al distanziamento sociale sugli aerei e annuncia di escludere l'Italia dalle sue tratte.

La compagnia aerea EasyJet non volerà in Italia se rimarranno in vigore oltre il 15 giugno le norme di distanziamento sociale sugli aerei. È questo il drastico messaggio lanciato da Johan Lundgren, ad della compagnia, che, in un’intervista al Corriere della Sera, ha detto: “Sarebbe impossibile per le compagnie operare, vendendo soltanto un terzo dei posti. Credo sia dannoso per la ripresa dell’economia. L’Italia rischia di restare indietro”. Nelle sue parole Lundgren non ha poi mancato di contestare i 3 miliardi di euro che lo Stato Italiano investirà sul rilancio di Alitalia in quanto ogni misura di sostegno sarebbe dovuta essere offerta a tutti e a condizioni di mercato, senza favorire un’azienda in particolare.

EasyJet niente voli in Italia con il distanziamento

EasyJet contesta dunque la differenza di trattamento rispetto ad Alitalia che, ricordiamo, non è più la compagnia di bandiera nostrana, ma è pur vero che con questo ingente aiuto si apre una strada che conduce ad una nuova possibile nazionalizzazione della compagnia. Così l’ad di EasyJet sul tema: “L’Italia è uno dei mercati principali per easyJet, da voi abbiamo dipendenti assunti con contratti locali, trasportiamo più o meno gli stessi passeggeri di Alitalia, contribuiamo all’economia e al turismo del Paese. Per questo trovo inaccettabile il supporto a un solo vettore e non a tutti”,

Rinunciare al mercato italiano per EasyJet non sarà facile e comporterà una ulteriore fetta di profitti persi che si andranno ad aggiungere a quelli derivanti dal fermo imposto dal coronavirus. É previsto per questo un drastico taglio del personale, che, per stessa ammissione della compagnia, dovrebbe essere del 30% (4500 persone) di quello attuale.