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I favori di Palamara a Capasso, procuratore del figlio di Beppe Grillo

Luca Palamara pm figlio grillo

Biglietti gratis allo stadio in cambio di informazioni sulle nomine: i favori che Palamara avrebbe fatto al pm del figlio di Beppe Grillo.

Dopo i presunti messaggi in cui avrebbe invitato i magistrati ad attaccare l’ex ministro Salvini (non prima di averlo definito “me*da“), Luca Palamara torna al centro delle polemiche per i favori che avrebbe fatto al pm Gregorio Capasso, attualmente incaricato di portare avanti il processo contro Ciro Grillo, il figlio del fondatore del Movimento accusato di violenza sessuale.

I favori di Palamara al pm del figlio di Grillo

A darne notizia è stato il quotidiano La Verità, in un’inchiesta in cui sono emersi i messaggi che il procuratore sardo e l’ex presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati si sarebbero scambiati. Tifoso della Juventus il primo e della Roma il secondo, i due avrebbero più volte assistito insieme alle sfide calcistiche tra le due squadre.

Se non fosse che proprio su questo ambito Capasso avrebbe iniziato a “corteggiare” Palamara. “Chissà magari riuscirò a trascinarti nel mio stadio per vedere assieme la partita e andare a cenare in Tribuna Cento dove saremo ospitati“, gli avrebbe scritto. Una posizione di privilegio che consente di godere al tempo stesso di un servizio di altissimo livello e dell’essere a due passi dai calciatori. “Grazie Gregorio della proposta, un abbraccio e ci sentiamo inizio prossima settimana“, avrebbe risposto il magistrato romano. Incontro che non andò ma in porto a causa di difficoltà organizzative.

Ma calcio a parte, è emerso che il 31 gennaio 2019 Capasso abbia così scritto all’interlocutore: “Grazie per il sostegno. Quando vuoi ci vediamo. Per qualunque cosa, partite comprese“. Quel giorno però non ci fu alcuna partita, ma caso vuole che il Tar del Lazio avesse annullato la nomina di Lasperanza come procuratore aggiunto di Latina. E che a presentare il ricorso contro la scelta del suo nome fosse stato proprio Capasso.

Il tema delle nomine viene nuovamente affrontato il 24 aprile con Palamara che, riferendosi all’incarico da procuratore a Tempio Pausania del collega fa sapere: “Se riusciamo giovedì plenum“. Questa la replica: “Magari. Ma è stata finalmente approvata in commissione?“. L’ex consigliere del Csm risponde in maniera affermativa, ricevendo i ringraziamenti da parte di Capasso.


Il 6 settembre spunta poi un altro favore. Il giorno seguente il pm sardo avrebbe dovuto incontrare Barbara Fabbrini, capo dipartimento dell’organizzazione giudiziaria al Ministero della Giustizia, che lui non ha mai incontrato. Di qui il messaggio a Palamara: “Se tu la conosci e puoi in qualche modo mettermi in contatto con lei ti sarei grato. Se ritieni che sia meglio potrei anche chiamare Baldi ma dovresti comunque anticiparglielo tu“. Qualche giorno dopo Capasso gli scrive poi di essere rimasto con un solo sostituto procuratore in organico, chiedendo all’amico se possa fare qualcosa concretamente.