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Coronavirus, 3 giugno: cosa si può fare e cosa resta ancora limitato

3 giugno cosa si può fare

Cosa si può fare a partire dal 3 giugno e per cosa bisogna ancora attendere?

Dal 3 giugno l’Italia entra ufficialmente nella fine del lockdown: la data è infatti quella prescelta dal governo per rendere possibile qualsiasi spostamento, anche tra regioni diverse, per qualunque ragione. Rimangono però ancora in vigore delle restrizioni e delle limitazioni relativamente ai viaggi all’estero ma anche ad alcune attività sul suolo nazionale.

Cosa si può fare dal 3 giugno

Da tale data ci si potrà recare in qualsiasi paese appartenente all’Unione Europea o all’area Shengen (oltre al Regno Unito) senza l’obbligo di dover osservare due settimane di quarantena all’arrivo, a meno che singoli stati non impongano limitazioni. Sarà poi consentito accedere a giardini e parchi pubblici con possibilità di fare attività motoria purché si mantenga una distanza interpersonale di almeno due metri.

Dal 3 giugno tornerà possibile effettuare manifestazioni in forma statica sempre con il distanziamento. Una norma valida anche per messe, funerali, visite ai luoghi di cultura e attività degli stabilimenti balneari. Continua poi ad essere possibile recarsi a bar, ristoranti, barbieri, parrucchieri e centri estetici sempre nel rispetto dei protocolli di sicurezza.

Cosa non si può fare

Nonostante un’apertura quasi totale, rimangono ancora chiusi i centri estivi per minori. Essi potranno infatti riaprire dal 15 giugno, data in cui ripartiranno anche cinema, teatri e concerti. Le attività in presenza di scuole e università restano ancora sospese così come congressi, riunioni, meeting, eventi sociali, centri termali e centri sociali.

Non sarà poi ancora consentito per i parenti dei pazienti rimanere nelle sale di attesa del Pronto Soccorso. Quanto ai viaggi in crociera restano ancora sospesi fino a data da destinarsi. Da ultimo rimarrà ancora impedito viaggiare liberamente da e per i paesi che non fanno parte di Unione Europea ed Area Schengen. Questi spostamenti dovranno ancora essere giustificati da lavoro, urgenza o motivi di salute fino al 16 giugno.