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Per salvare il suo bar preferito paga due mesi di pranzi non consumati

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Succede a San Donà di Piave. La titolare racconta: "Mi sono commossa, gesto bellissimo".

Paga due mesi di pranzi non consumati per salvare il suo bar preferito. Continuano i bellissimi gesti per salvare alcuni bar in crisi. L’ultimo arriva da San Donà di Piave, provincia di Venezia, dove un cliente abituale ha voluto salvare il suo ‘bar preferito’ con una scelta di cuore: ha messo mano al portafogli e ha pagato due mesi di pranzi non consumati.

La storia che arriva dal Veneto è molto simile ad altre vicende successe in giro per l’Italia. La più nota è certamente quella avvenuta in Sicilia dove lo scorso 4 maggio, primo giorno di riapertura delle attività commerciali, un professionista ha pagato un caffè con 50 euro e lasciato il resto alla titolare del bar.

Paga mesi di pranzi non consumati

E adesso, per poter evitare la chiusura del suo bar preferito, un cliente di San Donà di Piave ha deciso di saldare – pur non dovendo nulla – il conto di pranzi arretrati. La protagonista è una donna del posto che ha lasciato alla proprietaria del locale una cifra pari a 500 euro.

A raccontare il bellissimo gesto di solidarietà è la titolare del Bistrot: “Mi ha detto ‘ho fatto un calcolo approssimativo di ciò che avrei speso in due mesi e ho deciso di donarvelo oggi'”. L’emozione della proprietaria di questa attività a San Donà di Piave è stata tanta: “Mi sono commossa, è un gesto che in qualche modo mi ripaga di tanti sforzi. Con la clientela ho sempre cercato di instaurare un clima accogliente e un rapporto familiare, fatto di attenzione per le persone”.