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Papa Francesco benedice e regala un'ambulanza per i poveri di Roma

Papa Francesco benedice ambulanza

Papa Francesco benedice e regala un'ambulanza ai poveri di Roma, in particolare ai senza fissa dimora che si trovano nella Capitale.

Papa Francesco benedice e regala un’ambulanza ai poveri di Roma, in particolare ai senza fissa dimora che vivono per le strade della Capitale. Durante la cerimonia, il cardinale elemosiniere Konrad Krajewski ricorda la vicenda di Modesta Valenti, senza tetto morta in assenza di soccorso.

Papa Francesco regala ambulanza

Il Papa ha ripreso a celebrare le messe. E proprio durante la Domenica di Pentecoste, il 31 maggio, il Pontefice ha donato un’ambulanza per i più bisognosi della capitale. Come specifica la Sala Stampa Vaticana, il dono è diretto “in particolare a favore dei senza fissa dimora che vivono le difficoltà della strada e che cercano rifugio nei dintorni del Vaticano o in ripari di fortuna a Roma”.

Il mezzo di soccorso era in servizio all’interno dello Stato del Vaticano e ora è stato donato all’Elemosineria Apostolica. Sarà a disposizione esclusivamente per operazioni di soccorso e assistenza dei più poveri, che rimangono “invisibili alle Istituzioni”. Ma non solo. Il Vaticano ha istituito da anni un ambulatorio mobile, che dà soccorso alle persone in difficoltà della città, e l’ambulatorio Madre della Misericordia, che invece dà assistenza ai senza fissa dimora e a chi non gode dell’assistenza sanitaria. Entrambi i servizi sono proseguiti anche durante l’emergenza coronavirus.

Il ricordo di Modesta Valenti

Durante la cerimonia il cardinale elemosiniere Konrad Krajewski ha ricordato la storia di Modesta Valenti, a cui la città di Roma ha dedicato una strada. Modesta Valenti era una donna senza fissa dimora che un giorno si è sentita male. I passanti hanno chiamato un’ambulanza, ma gli ospedali si sono rimbalzati la responsabilità dell’intervento, perché la donna era in pessime condizioni igieniche e aveva i pidocchi. Dopo quattro ore sono arrivati i soccorsi, ma la donna era già morta dopo molta sofferenza. Era la notte del 31 gennaio 1983.