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Uccise figlio di un anno: Niccolò Patriarchi condannato a 20 anni

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Niccolò Patriarchi è stato condannato a 20 anni di carcere per l'omicidio del figlio di un anno e il tentato omicidio della moglie.

La Corte d’Assise d’Appello ha condannato a 20 anni di carcere per Niccolò Patriarchi, programmatore informatico accusato di aver ucciso il figlio di un anno a coltellate il 17 settembre 2018. L’uomo è stato assolto dall’accusa di tentato omicido verso la figlia di 7 anni per semi-infermità mentale, ma ora sarà costretto a risarcire tutte le spese legali.

Uccise figlio: condannato Niccolò Patriarchi

Il 3 giugno 2020 la Corte d’Assise d’Appello ha deciso di confermare la condanna definitiva a 20 anni di carcere a Niccolò Patriarchi, programmatore informatico che il 17 settembre 2018 uccise a coltellate il figlio di un anno e ferì gravemente la moglie a Scarperia (Firenze).

All’uomo è stata inflitta la pena di secondo grado, con rito abbrevviato, e sarà costretto ora a risarcire 190mila euro per le spese legali. Il 34enne è stato in seguito assolto per il tentato omicidio della figlia di 7 anni.

Fine di un incubo

All’epoca dei fatti, la Procura aveva richiesto l’ergastolo, escluso però in primo grado a causa della seminfermità mentale che avrebbe giustificato il suo gesto folle e crudele commesso nei confronti di un minore. Nel settembre 2019, mentre si stava recando all’udienza, Patriarchi ha tentato il suicidio davanti al Tribunale di Firenze.

I fatti rislagono al 17 settembre 2018. Patriarchi, dopo aver litigato con la moglie Annalisa Landi, in preda ad un raptus ha aggredito il bambino che la moglie ha cercato di proteggere fino all’ultimo, perdendo l’uso del braccio.