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Coronavirus a Codogno: negativo il caso sospetto al Pronto Soccorso

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Il caso sospetto di coronavirus al Pronto Soccorso di Codogno è risultato negativo al tampone.

La riapertura del Pronto Soccorso a Codogno, primo epicentro della pandemia da Coronavirus lo scorso febbraio, viene ‘salutata’ dall’arrivo del primo caso sospettato di avere il Covid-19. Nella giornata di giovedì 4 giugno, infatti, un paziente con i sintomi tipici ha fatto ingresso nella struttura, riaperta proprio nella mattinata del 4 giugno, dopo la chiusura del 21 febbraio. Dopo che i medici gli hanno effettuato un test diagnostico, hanno però accertato la sua negatività.

Coronavirus, negativo il caso sospetto a Codogno

Per evitare gli errori del passato, il Pronto Soccorso ha seguito il protocollo: il paziente di Codogno è stato instradato su un percorso dedicato che lo isola dagli altri malati. Avendo i sintomi tipici dell’infezione il personale lo ha sottoposto ad un tampone che dopo qualche ha però dato esito negativo. É invece risultata positiva un’anziana proveniente da una rsa e trasferita all’ospedale per problemi di anemia. La donna sapeva però già di essere infetta: i medici le hanno effettuato un nuovo test diagnostico che, come sospettato, ne ha confermato la positività.

In tutto nel primo giorno di riapertura dopo 100 giorni sono stati sette i cittadini che si sono recati al pronto soccorso di Codogno per varie problematiche. Nessuno di essi comunque per sintomi riconducibili al Coronavirus.

Alla riapertura della struttura hanno assistito, oltre ai vertici della Asst di Lodi e ai dirigenti medici, anche Francesco Passerini, il sindaco del comune del Lodigiano, uno dei 10 compresi nella prima zona rossa, tra i simboli della lotta al Covid-19.

Codogno è stato epicentro del Coronavirus poiché nella giornata di venerdì 21 febbraio l’anestesista Annalisa Malara ebbe la brillante intuizione di sottoporre ad accertamenti il paziente 1, Mattia Maestri. Da allora è scattata la zona rossa a Codogno. Il resto è storia nota. Tre mesi dopo il Pronto Soccorso è tornato ‘a vivere’, ma l’attenzione è sempre altissima.