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Picchiata a Torino perchè nera, Aram: "Anche in Italia c'è razzismo"

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"Anche in Italia c'è il razzismo": le parole di Aram picchiata tre anni fa a Torino perchè nera.

Tre anni fa Aram venne insultata e picchiata su un bus a Torino perchè nera, un episodio di razzismo in Italia che la ragazza, ai tempi 15enne, non ha dimenticato. La morte negli Stati Uniti di George Floyd e le seguenti contestazioni in tutto il mondo, hanno spinto Aram a condividere sul suo profilo Instagram un pensiero su come il sentimento razziale non possa essere relegato ad un solo paese poiché è qualcosa di fortemente diffuso: “Ho deciso – dice la ragazza – di fare questo video perché, a quanto pare, certa gente non ha capito che quello che sta succedendo in America succede anche in Italia.

A testimonianza della sua precedente affermazione la ragazza riporta la sua bruttissima esperienza personale: “Ero minorenne, non potevano mettere il mio nome sui giornali – era stata chiamata Giulia, nome di fantasia – “Giulia per me è un’italiana normalissima, avrei voluto che ci fosse scritto Aram così che tutti capissero cosa è successo. Quando ci penso, la cosa che mi fa più male è stato che, quando ho raccontato cosa era successo a mio padre, non mi ha detto non succederà più, ma devi abituarti a reagire perché succederà tante altre volte“.

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So che può sembrare un video lungo e noioso ma penso sia arrivato il momento per tutti noi di parlare,perché black lives matter? #blacklivesmatter @afroitaliansouls

Un post condiviso da Aram? (@_aram_.1) in data: 2 Giu 2020 alle ore 7:38 PDT

Il razzismo c’è anche in Italia

Nel suo messaggio Aram afferma poi come l’aggressione subita sul bus a Torino non sia stata per lei un caso isolato: “ Ho avuto parecchie esperienze brutte con il razzismo, che mi ricordo come se fosse ieri e che vorrei dimenticare“. Gli episodi riguardano frasi di stampo razzista a scuola del tipo: Ti sbianco con la candeggina se non impari”.

“Ho voluto fare questo video perché ne avevo bisogno, e perché c’è un razzismo inconsapevole diffuso“. La situazione negli Stati Uniti per la ragazza non sarebbe troppo distante da quanto avviene anche in molte città italiane e, se possibile, nell’ultimo periodo sarebbe anche peggiorata: “Non ho più ricevuto calci, come quella volta, ma prima si dava più peso alla parola mentre ora sui social la gente pensa di potersi permettere di dire tutto. Mio padre quando ha visto il video mi ha abbracciata. I miei genitori mi appoggiano in questo”. Sabato Aram parteciperà alle manifestazioni per sostenere le proteste americane al grido di “Black Lives Matter“, non sa ancora se a Genova o a Torino.