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Colletta a Treviso per titolare dell'azienda che paga nel lockdown

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Sergio Zanin ha deciso di chiedere un prestito per pagare i suoi dipendenti anche durante l'emergenza. Loro lo ringraziano con una colletta.

A Treviso un gruppo di lavoratori ha fatto la colletta per il titolare dell’azienda che li ha aiutati nel periodo di lockdown. “Senza di lui saremmo crollati”, fanno sapere i dipendenti.

Colletta per titolare di un’azienda a Treviso

Un piccolo gesto per ringraziarlo di tutto quello che ha fatto durante la quarantena da coronavirus. Questa l’iniziativa di un gruppo di lavoratori di un’azienda produttrice di infissi a Quinto di Treviso che ha deciso di raccogliere fondi per “ricompensare” lo sforzo fatto dal capo durante il momento più difficile, il lockdown.

In un periodo in cui le imprese stringono i denti e ripartono tutti noi vogliamo ringraziare il titolare attraverso la raccolta di un contributo spontaneo – fa sapere il direttore Alessandro Gasparetto a nome di tutti-, per averci garantito, personalmente, lo stipendio durante la prolungata chiusura dell’attività”.

Un fondo per le emergenze

La cifra, circa 3mila euro, è stata consegnata al titolare, Sergio Zanin, che si è detto sorpreso ed emozionato dal gesto. Ha deciso che i soldi raccolti saranno usati per le situazioni di difficoltà: “Sono fiero ed orgoglioso del gruppo che si è creato all’interno dell’azienda – ha spiegato il titolare – . Siamo come una grande famiglia. Lo useremo per fronteggiare eventuali situazioni di crisi, oppure problemi con i figli di chi è assunto in azienda”.

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Un prestito per i dipendenti

Da quando è iniziata l’emergenza, Zanin aveva spiegato ai suoi operati, 35 in totale tra impiegati ed addetti alla produzione, che avrebbe anticipato di tasca propria la Cig e per farlo avrebbe chiesto un prestito alla banca di 650mila euro.

Dovevo sostenere la mancanza di entrate e, alla fine, il coronavirus mi ha fatto perdere 1 milione e 200mila euro – confessa Zanin – .Ma i dipendenti sono come figli, hanno mutui, bambini piccoli, una cena da mettere in tavola. Così, ho assicurato lo stipendio. Loro hanno capito e mi hanno ripagato con il più bel gesto che potessero fare”.