Provenivano dall’Est Europa ed erano centinaia: traffico di cuccioli sventato a Lodi, grazie alle indagini dei Carabinieri Forestali, coordinati con la procura della Repubblica locale. Quattro persone sono state arrestate con l’accusa di associazione a delinquere, maltrattamento di animali, frode in commercio, falso e ricettazione.
Lodi, sventato traffico di cuccioli
Sono nove gli indagati in totale, tutti italiani, oggetto di un’indagine che prosegue da oltre un anno fra Lodi e Milano. Numerose le introduzioni clandestine di cuccioli di razza da subdoli allevamenti “a catena di montaggio” siti nell’Est Europa. Nessuno di questi cani ha microchip identificativo, né documenti e libretti sanitari: molti di loro arrivano in Italia già morti o gravemente malati.
Attraverso siti web di annunci, i cuccioli venivano venduti come nati su territorio italiano, in casa. I documenti presentati all’acquirente erano sempre contraffatti, dato che gli animali provenivano dall’Ungheria, trasportati dentro cartoni per alimentari.
Viaggiavano nel bagagliaio delle auto
I percorsi, dentro il bagagliaio delle macchine degli indagati, duravano anche oltre i 1000 chilometri, a volte sotto il sole o con temperature gelide. Le consegne venivano effettuate in strada o presso centri commerciali, senza dare ai clienti la possibilità di vedere i genitori dei cuccioli, come invece dichiaravano gli annunci.
Per la maggior parte si trattava di Bouledogue Francesi, Barboncini e Chihuahua, razze di piccola taglia molto in voga da diversi anni. I carabinieri hanno sequestrato ben 36 cani, affidandoli ad associazioni per la tutela degli animali con la speranza di un’adozione a privati. Fra questi, purtroppo 5 non ce l’hanno fatta.
#Carabinieri Forestali Lodi salvano 36 cagnolini di razze pregiate, privi di certificazioni sanitarie e di trasporto. Sottoposte a misure cautelari 4 persone responsabili del reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico dei cuccioli, maltrattamenti di animali. pic.twitter.com/4GDSwTvFtA
— Arma dei Carabinieri (@_Carabinieri_) June 4, 2020