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Massimo Galli su Zangrillo: "Il Covid non è clinicamente scomparso"

Massimo Galli: "Zangrillo? Crea confusione"

Massimo Galli replica a quanto affermato da Zangrillo, escludendo la possibilità che il Coronavirus sia scomparso.

Massimo Galli cita Alberto Zangrillo, durante un intervento in onda a “L’aria che tira”, sul canale televisivo La7, parlando della scottante affermazione sul fatto che il Coronavirus sia clinicamente morto.

Massimo Galli su Zangrillo: “Crea confusione”

“Le dichiarazioni sul Coronavirus? Con buona pace dell’amico Zangrillo, crea solo confusione e non è utile metterla in questi termini”, ha detto Galli, primario del reparto Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano. In merito invece all’imprevedibilità di una seconda ondata di contagi, l’infettivologo si è detto sostanzialmente d’accordo.

“È un dato di fatto che nei nostri ospedali, in questo momento, non abbiamo più la pressione critica dei malati gravi che avevamo prima”, ha spiegato, “Questo, per nostra fortuna, è stato il frutto del sacrificio degli italiani e del loro isolamento sociale. Ed è un risultato importantissimo”.

Galli: “Abbiamo ancora una coda di Covid”

Secondo quanto ha affermato Massimo Galli, il Coronavirus continua a esistere in tutte le persone che lo hanno fatto in forma meno grave, a casa, perché varia a seconda dell’ospite.

“Una coda della prima epidemia ce l’abbiamo ancora, cioè quella da cui potrebbe nascere una eventuale seconda ondata, per la quale dobbiamo mantenere tutte le cautele del caso”, ha proseguito, “Questo è il messaggio da ricordare, altrimenti sembra che io voglia fare per forza il pessimista a oltranza o la persona fastidiosa che ti dice di prestare attenzione, anche quando non c’è il pericolo”. Insomma, l’infettivologo ci ha tenuto a sottolineare che l’Italia non è ancora ufficialmente uscita dalla pandemia: bisogna gestirla, convivendoci.