Argomenti trattati
Claudio Salvagni, avvocato di Massimo Bossetti, l’uomo accusato dell’omicidio di Yara Gambirasio nel 2010, è tornato a parlare del suo assistito, focalizzando l’attenzione sull’anlisi di alcuni reperti che per lui potrebbero accertare l’innocenza del muratore di Bergamo. Al momento la ricognizione dei reperti è inamissabile per la Corte d’Assise.
avvocato Bossetti: “Vogliamo analisi reperti”
Dopo molto tempo, complice anche l‘emergenza coronavirus, è tornato a parlare di possibili analisi dei reperti Claudio Salvagni, avvocato di Massimo Bossetti, il muratore di Bergamo condannato all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio nel novembre 2010.
Ecco le dichiarazioni dell’avvocato ospite al programma di Telelombardia Iceberg: “È di questi giorni il provvedimento della Corte in cui dice che la nostra domanda di ricognizione dei reperti è inammissibile. In questo periodo attaccare frontalmente la magistratura sarebbe come sparare sulla Croce rossa. Io non voglio farlo, io rispetto questo potere dello Stato. Però dico che sono rimasto basito da questo provvedimento”.
Salvagni spiega come la Corte D’Assise stia impedendo senza giustificazioni l’analisi di alcuni reperti: “Per due volte la Corte d’Assise di Bergamo ci dice di sì che si possono fare queste attività e la stessa Corte d’Assise quando poi gli chiediamo ‘come e quando fare queste attività’ ci risponde che è inammissibile. Il problema ora è: questa domanda a chi dobbiamo rivolgerla? Perché quell’autorizzazione è diventata cosa giudicata, si è stabilizzata. Nessuno l’ha impugnata, quell’autorizzazione esiste e prima o poi queste attività devono essere fatte“.
Timore della verità
L’avvocato chiede una risposta, e sa che con l’autorizzazione, potrebbero esserci dei risvolti clamorosi nel caso: “Prima o poi riusciremo a fare queste analisi sui reperti e la verità verrà a galla” E allo stesso tempo ammette che “Bossetti è tranquillo perché sa che questa cosa prima o poi dovremmo farla”. “Lo ribadisco- conclude l’intervento Salvagni- il mio parere su questa inammissibilità è la prova provata che qualcuno ha il terrore che si vada ad indagare su questi reperti. Perché lì dentro c’è un clamoroso errore. Prima o poi riusciremo a fare queste analisi sui reperti e la verità verrà a galla. Dimostreremo il clamoroso errore”.
Prova inconfutabile
Ricordiamo che il muratore di Mapello è stato condannato all’ergastolo in seguito al ritrovamento del suo dna sui vestiti della tredicenne di Brembate Sopra. Una prova inconfutabile della sua colpevolezza che però Bossetti ha sempre cercato di respingere chiedendo esami di tipo biologico, respinto dalla Procura di Bergamo.