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L'avvocato di Bossetti: "Nei vestiti di Yara la prova dell'innocenza"

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L'avvocato di Bossetti in un'intervista ribadisce l'innocenza del suo cliente, accusato della morte di Yara Gambirasio.

Claudio Salvagni, avvocato di Massimo Bossetti torna a parlare dell’omicidio di Yara Gambirasio, proclamando nuovamente l’innocenza del suo cliente.

L’avvocato di Bossetti sul caso Yara

In un’intervista Salvagni ha ribadito quanto già affermato durante un intervento alla trasmissione “Iceberg” su TeleLombardia: “È di questi giorni il provvedimento della Corte in cui dice che la nostra domanda di ricognizione dei reperti è inammissibile. Prima o poi riusciremo a fare queste analisi sui reperti e la verità verrà a galla

Gli avvenimenti del 2014

Il 16 giugno 2014 Massimo Giuseppe Bossetti, muratore di Mapello incensurato, viene incriminato per l’omicidio di Yara Gambirasio, di 13 anni. Si è arrivati alla sua colpevolezza in seguito alla sovrapponibilità del suo DNA nucleare con quello del cosiddetto “Ignoto Uno“, rilevato sugli indumenti intimi di Yara e ritenuto dall’accusa l’unico riconducibile all’assassino.

Secondo l’avvocato Salvagni, la prova dell’innocenza del suo assistito è situata proprio negli indumenti di Yara Gambirasio, che tanto avevano incriminato Bossetti: gli slip, i leggins, il reggiseno, la maglietta, il giubbotto, le scarpe, le calze. Per quanto in data 27 novembre 2019 Salvagni sia stato autorizzato a una serie di attività di indagine, compresa quella sul DNA, tale autorizzazione pare sia stata successivamente negata.

Il ripensamento della Corte

Precisamente il 15 gennaio 2020 la Corte confisca i reperti che avrebbe dovuto esaminare l’avvocato. Salvagni dichiara più volte il suo malcontento, appellandosi alla mancata giustizia di cui, stando a quanto dice, sia stato privato Massimo Bossetti.

“La nostra prossima mossa è strappare questo diritto sacrosanto a esaminare i reperti, cerchiamo di capire come” ha infine dichiarato l’avvocato.

La rabbia di Bossetti

Lo stesso Bossetti, da parte sua, ha sempre respinto ogni accusa, continuando a proclamarsi innocente. Inoltre, nei mesi scorsi ha gridato la sua rabbia per il no della Procura di Bergamo a esami condotti dalla sua difesa sui campioni biologici.