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Infermiera aggredita a Napoli, presa a morsi da un paziente di 19 anni

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Un'infermiera dell'ospedale di Frattamaggiore, in provincia di Napoli, è stata aggredita a morsi da un 19enne nella notte tra il 7 e l'8 giugno.

Triste episodio quello che arriva da Frattamaggiore, in provincia di Napoli, dove un’infermiera dell’ospedale San Giovanni di Dio è stata aggredita nella notte tra il 7 e l’8 giugno scorso da un 19enne che l’ha presa a morsi senza fortunatamente ferirla in modo grave. L’operatrice sanitaria stava cercando di somministrare una flebo al ragazzo, in evidente stato confusionale, quando improvvisamente quest’ultimo le si è scagliato contro cercando di colpirla con l’ago che aveva in mano.

Infermiera aggredita a Napoli


Stando alla ricostruzione dell’accaduto, il giovane era giunto in pronto soccorso in stato di alterazione psicofisica da alcol e stupefacenti e per precauzione era stato fatto inizialmente stendere sul lettino. Mentre l’infermiera stava cercando di individuare l’accesso venoso per l’ago però, il 19enne si è girato di scatto strappando di mano la siringa alla donna e mordendola sul braccio senza però per fortuna provocare gravi lesioni.

Come raccontato dalla stessa infermiera intervistata dall’emittente Radio Marte, a scongiurare lesioni ancora più gravi quando non un potenziale contagio da coronavirus è stato il camice di sicurezza che indossava in quel momento: “Per mia grandissima fortuna avevo un camice chirurgico di tessuto abbastanza resistente e non è riuscito ad avere un contatto con la saliva del paziente. Purtroppo la gente non si rende conto che il mondo sta affrontando un’emergenza sanitaria così importante e nonostante questo non c’è tutela per il personale sanitario”.

Il commento del direttore generale dell’Asl

Ad esprimere solidarietà nei confronti dell’infermiera ci ha pensato anche il direttore generale dell’Asl Napoli 2 Nord Antonio D’Amore, che in un comunicato ha dichiarato: “I medici, gli infermieri e gli OSS chiamati eroi per settimane per il lavoro svolto nel momento della pandemia sono ancora una volta vittime di aggressioni. La solidarietà degli striscioni e dei post sui social lascia il tempo che trova se non diventa pratica quotidiana nel modo di relazionarsi coi sanitari che, oltre a fronteggiare le patologie, il Covid e la fatica, devono tenere testa anche a comportamenti aggressivi da parte di alcuni cittadini. Esprimo la mia piena e totale solidarietà alla nostra infermiera oggetto di aggressione e ai suoi colleghi che hanno vissuto questo ennesimo episodio violento”.