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Alfredo Rampi, 39 anni fa la tragedia di Vermicino

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La storia di Alfredo Rampi, a 39 anni dalla tragedia di Vermicino che portò alla nascita della Protezione Civile.

Sono passati trentanove anni dalla tragedia di Alfredo Rampi, il bambino di 6 anni caduto in un pozzo artesiano a Vermicino, vicino a Roma, il 10 giugno del 1981. Il papà del bambino avevo allarmato la polizia perché il figlio non era tornato a casa, poi, la tragica scoperta: il piccolo era precipitato in un pozzo e a nulla erano valsi i tentativi di estrarlo vivo dal baratro. Un incidente che sconvolse l’Italia agli inizi degli anni ’80 e che è ancora fresco nella memoria dei molti che in quelle ore seguirono la vicenda con grande apprensione.

Alfredo Rampi, 39 anni dalla tragedia di Vermicino

La notizia venne data dal telegiornale l’11 giugno al quale seguirono circa 60 ore in cui gli occhi di molti rimasero incollati allo schermo nella speranza che il bambino di 6 anni venisse salvato, ma purtroppo non fu così. La vicenda cambiò per sempre il modo di intendere la televisione: il dramma di Alfredino si consumò in diretta tv e l’annuncio della sua morte, dopo vari tentativi di salvarlo, fu dato tra le lacrime dal conduttore del Tg1 Massimo Valentini.

Alla storia di Alfredo Rampi si lega anche quella di Angelo Licheri, all’epoca 37enne, che provò a calarsi nel pozzo. Lui, tipografo con un fisico minuto, avrebbe dovuto raggiungere il bambino e portarlo su con un’imbracatura, ma il tentativo fallì. Quello come gli altri. Dopo la morte del figlio, la mamma Franca Rampi fu ricevuta dal presidente Pertini e lo convinse della necessità di istituire una struttura nazionale che si occupasse di protezione civile: dalla tragica fine di un bimbo di sei anni nacque quindi la Protezione civile che tutti conosciamo.