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Per la Fondazione Gimbe le Regioni hanno fatto pochi tamponi

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L'analisi della Fondazione Gimbe in merito ai tamponi effettuati dalle Regioni prende in esame i dati rilasciati dagli ospedali.

Sono stati fatti pochi tamponi da parte delle singole Regioni: ad affermarlo è la Fondazione Gimbe in un report pubblicato giovedì 11 giugno in merito alla gestione Coronavirus da parte delle singole aree territoriali del Bel Paese. I dati, nello specifico, si riferiscono ai periodi che vanno sia dall’avvio della pandemia globale al 4 maggio, sia al periodo che riguarda la cosiddetta ‘fase 2’.

Per questo, Fondazione Gimbe evidenzia come: “Prima delle riaperture del 4 maggio e del 3 giugno le Regioni hanno fatto un numero basso di tamponi”. L’analisi è stata effettuata in base ai dati raccolti negli ospedali.

Fondazione Gimbe e i dati tamponi delle Regioni

Stando a quanto riferito da Nino Cartabellotta di Fondazione Gimbe, è emerso come il trend:Dei tamponi totali e di quelli diagnostici effettuati a partire dal 23 aprile, ed esaminato l’attitudine delle Regioni all’esecuzione dei tamponi diagnostici nelle ultime due settimane”. Nello specifico, per quanto concerne il periodo che va dal 23 aprile al 10 giugno, si evidenzia un trend di tamponi totali in caduta libera, specie negli ultimi quattordici giorni: a giugno, finora, si registra un trend in regresso del 12%.

Per quanto concerne i tamponi diagnostici, il trend – secondo quanto evidenziato da Fondazione Gimbe – è crollato del 20,7% in prossimità delle riaperture del 4 maggio, per poi risalire e precipitare nuovamente del 18,1% in vista delle riaperture del 3 giugno.

Per quanto concerne le singole Regioni, Fondazione Gimbe riferisce: “L’incremento complessivo del 4,6% (+9.431) nella settimana 4-10 giugno, rispetto a quella precedente, non è il risultato di comportamenti omogenei su tutto il territorio nazionale: infatti, mentre 12 Regioni e Province Autonome fanno registrare un incremento assoluto dei tamponi diagnostici, nelle rimanenti 9 si attesta una ulteriore riduzione”.

La paura di Fondazione Gimbe

I timori di Cartabellotta della Fondazione Gimbe: “L’attività di testing, finalizzata all’identificazione dei nuovi casi, alla tracciatura dei contatti e a loro isolamento continua a non essere una priorità per molte Regioni: purtroppo, nella gestione di questa fase dell’epidemia, in particolare dove la diffusione del virus non sembra dare tregua, la strategia delle 3T non è adeguata”.