> > In Italia c'è il primo morto in monopattino: "Servono più regole"

In Italia c'è il primo morto in monopattino: "Servono più regole"

primo-morto-monopattino-italia

A Budrio, provincia di Bologna, il primo morto in monopattino di Italia e il sindaco chiede maggiore sicurezza.

Con il Coronavirus c’è stato un incentivo all’acquisto di monopattino e bici elettriche. Ciò che va verso la ‘smart mobility’, però, spesso è privo di regole e sicurezza. Lo sa bene il sindaco di Budrio, provincia di Bologna, comunità che adesso piange il primo morto in Italia in seguito a un incidente in monopattino.

Si tratta di un uomo di 60 anni, rimasto vittima di un impatto mortale con un’auto guidata da una donna 40enne. La dinamica, però, evidenzia come da normativa il sessantenne si trovava in una strada ove non poteva circolare con un monopattino (strada extra-urbana). La conducente del veicolo che l’ha investito, al momento, è indagata per omicidio stradale, ma appunto potrebbe essere ‘scagionata’ poiché Andrea Cacciari – questo il nome della vittima – non poteva transitare in quella carreggiata a causa dell’assenza di una pista ciclabile.

Primo morto in monopattino in Italia

Il drammatico incidente di Budrio, che segna il primo morto in monopattino di Italia, porta via alla moglie e due figlie l’affetto di Andrea Cacciari, 60enne bolognese. Ad accendere i riflettori su quello che rischia di diventare grosso problema per la circolazione stradale in Italia è l’associazione Asaps (Associazione Sostenitori Polstrada) che evidenzia: “Sono stati rilevati già 22 episodi con questi veicoli, che dal 1 marzo sono stati equiparati alle biciclette. Il primo decesso avvenuto a Bologna si aggiunge a un elenco di ben 14 incidenti rilevati fra il 17 maggio e oggi durante la Fase 2 dell’emergenza-Covid 19”.

Preoccupazione e dolore anche nelle parole del sindaco di Budrio, Maurizio Mazzanti: “Un incidente assurdo, che addolora l’intera comunità. Circolano sempre più monopattini, serve al più presto una regolamentazione chiara sull’uso di questi dispositivi. Occorre fare chiarezza e capire quali strade o percorsi sono adatti, per tutelare la sicurezza di tutti”.