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Coronavirus, Richard Horton (Lancet): "L'Italia doveva chiudere prima"

richard horton

Il direttore di The Lancet, la più importante rivista scientifica mondiale, bacchetta l'Italia. Richard Horton: "Bisognava chiudere prima".

L’Italia doveva chiudere prima, così avrebbe avuto meno morti: così parla il direttore di The Lancet, una delle riviste scientifiche più importanti al mondo, sulla gestione Coronavirus da parte del Bel Paese. In una lunga intervista a La Repubblica, Richard Horton, 58 anni e laureato in Medicina, bacchetta il Governo italiano che avrebbe dovuto dichiarare la zona rossa già dal 23 febbraio.

Il lasso di tempo di due settimane, infatti, ha portato ad aumentare esponenzialmente il numero di vittime da Covid-19 in Italia. “Se avesse chiuso prima, sarebbero state risparmiate molte vite” è il pensiero di Richard Horton che ribadisce come: “Un lockdown anticipato di una o due settimane può significare fino al 50% di vittime in meno”.

Il pensiero del direttore di The Lancet

Per il direttore di The Lancet l’esempio da seguire è quello della Gran Bretagna: “Il ritardo di Boris Johnson è costato almeno la metà delle vittime totali nel Paese”. Ma Horton è consapevole che l’eventuale seconda ondata da Coronavirus potrebbe essere evitata. Se solo i politici si impegnassero a creare le giuste condizioni. Sì, perché secondo l’esperto: “Senza un vaccino è inevitabile avere nuovi e continui focolai. Da qui a un anno non torneremo alla normalità, i politici non lo dicono chiaramente e le persone di conseguenza si comportano in modo scellerato”.

La paura di Horton è quella di avere un vaccino inefficace: “Non è un proiettile magico. Sarà complicatissimo trovarne uno efficace e sano al 100%. In gioco c’è la salute delle persone: l’efficacia di un vaccino si vede in tempi brevi, ma la sua sicurezza si nota su un periodo molto più lungo”, per questo invita gli scienziati a non avere fretta nel trovare la cura perché ci sono dei protocolli da seguire.

“Scienziati collusi con politici”

Inoltre, sul caso Coronavirus, per il direttore di The Lancet una grossa fetta di responsabilità va data anche agli scienziati. “Molti, collusi con i politici, non hanno detto la verità. Nel complesso la comunità scientifica è stata straordinaria, ma sono stati fatti anche degli errori. Non deve più capitare. Ne ve della scienza, tutta”.