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Coronavirus, a giugno ritardi nei pagamenti della cassa integrazione

Cassa integrazione, l'Inps denuncia ritardi nei pagamenti

Oltre 100mila lavoratori stanno subendo ritardi nei pagamenti della cassa integrazione. Lo rileva l'Inps dopo le rassicurazioni iniziali. Ecco perché.

A giugno sono almeno 134mila i lavoratori che hanno subito ritardi nei pagamenti della cassa integrazione. Lo ha reso noto l’Inps. Nonostante le precedenti rassicurazioni del presidente Pasquale Tridico, i dati dicono altro: stando alle domande delle integrazioni salariali per il coronavirus presentate, al 17 giugno non hanno ricevuto un pagamento 134.358 italiani.

Perché i ritardi nei pagamenti della cassa integrazione?

La prima ad attaccare il Governo è Confindustria. Su 5,9 milioni di lavoratori in cassa integrazione, almeno un milione sarebbe privo di copertura. A causa della Covid-19, il monte ore ordinario per l’integrazione salariale è stato dilatato. Stando al decreto Cura Italia, la finestra si è ampliata dalle 9 alle 18 settimane. Molti pagamenti sono stati anticipati dalle aziende per circa 4,7 milioni. L’Inps rileva che sono stati effettuati 5.327.522 milioni di pagamenti. Sono state presentate molte richieste anche relative al reddito d’emergenza. Secondo Confindustria, lo Stato deve farsi garante per i lavoratori perché il problema sarebbe a monte. Carlo Robiglio, vice presidente di Confindustria sottolinea che il problema starebbe nelle banche: “Le banche hanno liquidità ma non la distribuiscono. Il problema va risolto a monte, c’è un discorso che riguarda la gestione di questi aspetti da parte dello Stato. Se le banche hanno delle regole per cui non possono distribuire i soldi a pioggia, deve intervenire il governo […]. In una situazione come quella italiana continuiamo a passarci il cerino in mano: in realtà il cerino, che sta consumandosi, ce lo hanno in mano gli imprenditori” ha detto a Radio24.

La mappa dei ritardi secondo l’Inps

Al 17 giugno oltre 100mila attendono di ricevere un pagamento. L’Inps espone anche altri dati: sarebbero quasi 26mila i lavoratori che non hanno mai preso un pagamento sulle domande presentate entro il 31 maggio. Fra chi ha ricevuto almeno un pagamento nei mesi precedenti, almeno 356.939 lavoratori sono ancora in attesa dei prossimi pagamenti. La situazione tracciata dall’Inps è complessa. Lo stesso presidente Tridico era inizialmente positivo sullo stato di evasione delle domande: “Entro venerdì 12 giugno pagheremo tutte le 419 mila domande di cassa integrazione giacenti” aveva dichiarato.

Oggi la realtà è diversa. In questa ripartenza, l’Italia deve tener conto di questi ritardi. Solo in questo modo, può prevenire l’insorgenza di quelle che Tridico chiama “zone grigie“: condizioni ahimè sfavorevoli che permettono il proliferare del cosiddetto lavoro nero.