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Coronavirus, Crisanti: "Non si sta spengendo, sono chiacchiere da bar"

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Crisanti sul coronavirus: "Non si sta spengendo, ci proteggiamo solo meglio".

Il virologo e professore di microbiologia all’Università di Padova, Andrea Crisanti è intervenuto nella trasmissione Agorà in onda su Rai3 e ha espresso il suo parere in merito a quale sia l’attuale situazione del coronavirus in Italia, ponendo l’attenzione anche sulla questione, sostenuta anche da alcuni suoi colleghi, che il virus si stia spegnendo. Ecco la risposta di Crisanti: “Sono solo chiacchiere da bar. Si tratta di studi basati su osservazioni estemporanee e non su esperimenti. C’è solo un modo per saperlo, quello di infettare degli animali e dei modelli ma siccome non abbiamo un animale da infettare tutto il resto sono chiacchiere”

Crisanti: “Il coronavirus non si sta spengendo”

“Sicuramente chi si infetta si ammala meno gravemente di prima ma la carica virale si è abbassata grazie alle mascherine e al distanziamento sociale”, ha sottolineato Crisanti che invita a tenere ancora molto alta l’attenzione, soprattutto nei confronti degli asintomatici: “Se quest’ultimi sono meno contagiosi o non contagiosi? Non lo sa nessuno. Ma in moltissime malattie gli asintomatici sono molto più infettivi dei sintomatici”. Gli asintomatici per Crisanti avrebbero avuto un ruolo fondamentale nella diffusione del virus: “Dall’indagine sierologica condotta, si è visto che c’erano 150 persone infette al 22 febbraio. Se è vero che il virus vi è entrato nella terza settimana di gennaio, come è possibile che nessuno sia andato in ospedale fino al 20 febbraio? Come è stato trasmesso se non da chi non aveva sintomi?”.

Nel corso del suo intervento, Crisanti si è anche espresso in merito alle nuove indicazioni sui tamponi fornite dall’Organizzazione mondiale della Sanità per il rilascio dall’isolamento dei pazienti che hanno contratto l’infezione da nuovo Coronavirus. “La scienza è misura, se non ci sono dati e non ci sono numeri non è scienza”, ha dichiarato Crisanti, che ha puntato il dito contro l’Oms: “Certi messaggi mancano di coerenza e lasciano un po’ di sconcerto. In questa epidemia l’Oms non ha sicuramente brillato per tempestività ed esattezza, non si sa su quali basi vengano fatte certe dichiarazioni”.