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Caporalato, sfruttamento della manodopera: 7 arresti in Calabria

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Sfruttamento della manodopera, caporalato e condizioni disumane, le accuse per 7 tra imprenditori e caporali arrestati in Calabria.

Sembrano aver dato qualche riscontro positivo le proteste portate avanti da Aboubakar Soumahoro, incatenatosi la scorsa settimana davanti Villa Pamphili minacciando lo sciopero della fame finché il Presidente Conte non lo avesse ascoltato negli Stati Generali. Il sindacalista aveva chiesto maggiore attenzione per gli ultimi, per coloro che lavorano nei campi e che contribuiscono a portare il cibo sulla tavola di molti italiani. Soumahoro protestava contro il caporalato e lo sfruttamento della manodopera, con condizioni per i lavoratori davvero disumane. La sua voce sembra essere arrivata ai piani alti e aver dato ai lavoratori la forza di ribellarsi. A Catanzaro, ad esempio, nelle ultime ore la Polizia ha arresto 5 imprenditori agricoli e 2 stranieri che costringevano i loro dipendenti a turni e paghe davvero umilianti.

Caporalato, lo sfruttamento della manodopera

I lavoratori del Bangladesh erano sottoposti a turni anche di 26 ore con una paga di 1,50 euro all’ora, costretti a mangiare a terra, a differenza degli italiani ai quali era consentito utilizzare un tavolo, e sottoposti condizioni disumane oltre che a minacce e insulti. Il commissariato di Polizia di Paola, diretto dal vicequestore Giuseppe Zanfini, ha messo fine allo sfruttamento di alcuni lavoratori stranieri costretti a vivere in dieci in appartamenti di 70 metri quadrati, con bagni rotti e inefficienti arrestando 5 imprenditori e due stranieri, posti ai domiciliari in esecuzione di un’ordinanza del gip su richiesta della Procura di Paola. Sequestrata anche un’azienda agricola di Amantea di cui i cinque imprenditori sono soci.

L’indagine è nata dalla denuncia di un lavoratore, stanco delle condizioni disumane alle quali era costretto. Gli indagati sono accusati di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro di cittadini stranieri. I due stranieri svolgevano un ruolo di intermediazione, riscuotevano il denaro e rivestivano una posizione di privilegio all’interno dell’azienda.