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Coronavirus, parla Ricciardi: "Al momento l’aereo deve essere evitato"

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L'ex presidente dell'Iss Walter Ricciardi ha consigliato di evitare i voli aerei, che non permetterebbero un'adeguata protezione dal coronavirus.

Gli spazi ristretti presenti all’interno dei velivoli non consentirebbero un’adeguata protezione dal coronavirus: è una delle motivazioni con cui l’ex presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Walter Ricciardi ha consigliato di evitare i voli aerei fino a quando il rischio di contagio non sarà maggiormente contenuto. Ricciardi, intervenuto durante la presentazione del rapporto Osservasalute 2019, ha tuttavia affermato in seguito come il rispetto del distanziamento sociale e un’accurata igiene delle mani possano scongiurare quasi il 100% dei contagi da Covid-19.

Coronavirus, Ricciardi contro i voli aerei

Il direttore dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane ha così affermato a proposito dei viaggi aerei: “L’aereo in questo momento deve essere evitato, perché le mascherine chirurgiche non sono sufficienti in ambienti chiusi e quando le persone sono così vicine”. Affermazioni che indirettamente criticano la recente norma approvata dal governo per la quale le compagnie aeree possono riprendere a vendere biglietti per la totalità dei posti a sedere presenti nel velivolo.

Con le vacanze estive ormai imminenti per migliaia di italiani, Ricciardi si è poi soffermato sulla disinfezione delle strutture alberghiere: “Tutte le strutture ricettive dovranno prestare grande attenzione alla disinfezione degli ambienti comuni, degli oggetti e delle superfici comuni. Il personale, anche durante le pulizie delle camere, dovrà stare molto attento, perché se una persona infetta tocca un cuscino, poi c’è il rischio che chi dorme in quel letto venga contagiato”.

In merito infine alla riapertura delle scuole, Ricciardi si è detto favorevole a patto che quest’ultima avvenga nel rispetto delle procedure sanitarie anti coronavirus: “Dobbiamo stare attenti a evitare una situazione simile a quella che si è verificata in Israele, dove i giovani si infettano in occasioni di raduni, feste e movida e poi contagiato tutta la classe quando vanno a scuola”.