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Sallusti: "Feltri non è più iscritto all'Ordine dei Giornalisti"

vittorio feltri ordine giornalisti

Feltri non risulta più iscritto all'Ordine dei Giornalisti secondo quanto riferito da Sallusti: la difesa del collega.

Forse a fargli prendere questa decisione sono state le polemiche scatenatesi lo scorso aprile sulla querelle Nord-Sud, l’ennesima portata avanti dalla sua penna, ma da venerdì 26 giugno Vittorio Feltri non risulta più iscritto all’Ordine dei Giornalisti. A darne notizia è Sallusti che sul suo quotidiano, Il Giornale, titola così in prima pagina: ‘Feltri si dimette da giornalista’.

In un lungo editoriale, Feltri viene ‘salutato’ dal collega e amico con toni di difesa per il suo operato di oltre cinquant’anni di illustre carriera. “Feltri si è dimesso dall’Ordine rinunciando a titoli e posti di comando nei giornali – scrive Alessandro Sallusti -, compreso nel suo Libero (lo fondò nel 2000)”.

Feltri e l’Ordine dei Giornalisti

Per il direttore de Il Giornale si tratta di una scelta che spiegherà, magari più avanti, lo stesso Feltri. Ma Sallusti non arretra di un centimetro ed evidenzia che secondo lui si tratti di una scelta dolorosa dettata dalla volontà di sottrarsi “una volta per tutte all’accanimento con cui da anni l’Ordine dei giornalisti cerca di imbavagliarlo e limitarne la libertà di pensiero a colpi di processi disciplinari per presunti reati di opinione e continue minacce di sospensione e radiazione”.

Nel suo lungo editoriale di ‘commiato’ professionale per l’amico Feltri, Sallusti ribadisce come: “Per esercitare la professione di giornalista bisogna essere iscritti all’Ordine – inventato dal fascismo per controllare l’informazione – e sottostare alle sue regole deontologiche, che oggi vengono applicate con libero arbitrio da colleghi che si ergono a giudici del pensiero altrui in barba all’articolo 21 della Costituzione, che garantisce a qualsiasi cittadino la libertà di espressione in ogni forma e con ogni mezzo. In pratica puoi fare il giornalista solo se ti adegui al pensiero dominante, al politicamente corretto. Chi sgarra finisce nelle grinfie del soviet che, soprattutto se non ti penti pubblicamente, ti condanna alla morte professionale”.

Feltri si dimette da giornalista

Ed è per questo che secondo Alessandro Sallusti a quel punto la carriera è destinata alla fine perché “nessun giornale può più pubblicare i tuoi scritti e se un direttore dovesse ospitarti da iscritto sospeso o radiato farebbe automaticamente la stessa fine. Se invece ti dimetti dall’Ordine, è vero che non puoi più esercitare la professione – e quindi neppure dirigere -, ma uscendo dal controllo politico puoi scrivere ovunque, senza compenso, come qualsiasi comune cittadino”.

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