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Firenze, condannate le mamme pedofile: producevano materiale pedo

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Il dramma della mamme pedofile di Firenze finisce con la condanna delle donne e di due uomini.

Il gup di Firenze, Gianluca Mancuso, ha condannato le mamme pedofile che abusavano delle loro figlie piccole per produrre materiale pedopornagrafico e che esercitavano violenza sessuale aggravata su minore. Nello specifico le due mamme dovranno scontare sei anni di reclusione a testa, mentre il padre di una delle bambine, entrambe di età inferiore ai 10 anni, dovrà scontare 10 anni. Ancora, l’uomo di Grossetto che avrebbe spinto agli abusi è stato condannato a nove anni di carcere. Le foto e i video realizzati dai genitori venivano in seguito distribuiti online proprio da quest’ultimo, già pregiudicato per reati analoghi.

Firenze, condannate le mamme pedofile

I dettagli inquietanti della vicenda rivelano che nel caso della figlia della coppia, secondo l’accusa, la violenza dell’uomo sarebbe stata diretta, con l’approvazione della madre, mentre nel secondo caso sarebbe stata la madre a produrre scatti pedopornagrafici su input dell’uomo. Il pubblico ministero Giovanni Solinas, che rappresentava l’accusa, aveva chiesto 10 anni per il 41enne e 6 anni per ciascuna delle due donne tenendo conto della riduzione prevista per il rito abbreviato scelto dagli imputati. Il Tribunale fiorentino ha deciso per una pena di un anno inferiore per l’uomo accogliendo invece in pieno le richieste per le due donne. I tre sono stati condannati anche una provvisionale di 30 mila euro come risarcimento danni alle vittime.

“Posso ipotizzare che la mia assistita sia stata sostanzialmente condannata sulla base di un solo elemento istruttorio cioè le conversazioni di messaggistica reperite sul cellulare del coimputato, da cui manca la trascrizione dei messaggi vocali” ha dichiarato l’avvocato della seconda donna, aggiungendo: “È stata però definitivamente smentita l’orrenda ipotesi circolata nell’immediatezza dell’arresto, secondo la quale vi sarebbe stata una procreazione finalizzata alla perpetrazione di abusi”.