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Regole Covid sui treni regionali: caos e differenze tra Nord e Sud

Sui treni regionali regole Covid diverse

Sui treni regionali le regole Covid differiscono dal Nord al Sud Italia. Le Regioni sono infatti libere di adattarle, regna la confusione.

Le regole Covid sui treni regionali differiscono da Nord a Sud Italia, perché ogni Regione è libera di adattarle. Avendo questa libertà di decisione, ne deriva grande confusione nei passeggeri che si trovano a viaggiare con Trenitalia.

Regole anti Covid sui treni regionali

Su Frecce, Intercity e Italo vige la regola del distanziamento, con un metro di distanza tra passeggeri, e della mascherina indosso. Emilia Romagna, Piemonte, Veneto, Puglia, Liguria sembrano favorevoli a liberalizzare la possibilità di sedersi dove si vuole, per evitare il sovraffollamento.

“Abbiamo chiesto da settimane al Governo di intervenire sull’eliminazione del distanziamento fisico a bordo dei treni. Da Roma non abbiamo ricevuto risposta. Perciò abbiamo deciso di procedere in autonomia”, dice l’assessore ai Trasporti del Piemonte Marco Gabusi, “Siamo in attesa del parere del Comitato tecnico scientifico piemontese e della task force guidata dal professor Fazio per procedere con l’ordinanza che il presidente Cirio vuole firmare al più presto. I dati sanitari del Piemonte sono buoni, per cui ci auguriamo di ricevere a breve il parere positivo”.

Veneto, Emilia Romagna e Puglia

Luca Zaia, governatore del Veneto, ha invece già firmato l’ordinanza sui limiti di capienza per i mezzi di trasporto, dove sarà obbligatoria la mascherina. Stessa scelta anche per l’Emilia Romagna, dove Bonaccini suggerisce anche l’utilizzo di guanti e una corretta igienizzazione delle mani. Nell’ordinanza viene specificato che i trasporti verranno puliti e disinfettati, restano separate entrata ed uscita.

Sulla falsariga dell’Emilia Romagna anche la Puglia, dove il governatore Michele Emiliano ha dato l’ok da luglio all’eliminazione dei limiti sui posti a sedere. Inoltre “è obbligatorio, se tecnicamente possibile, escludere totalmente la funzione di ricircolo dell’aria, o quantomeno assicurare il ricambio completo dell’aria interna almeno ogni 15 minuti”.

Il caso della Liguria

Medesime regole anche in Trentino e Liguria, dove si sono verificati diversi disagi sulla tratta Milano-Genova con partenza da Stazione Centrale. Essendo occupati tutti i posti a sedere, dimezzati rispetto alla normale capienza, i corridoi e gli ingressi si sono affollati talmente tanto da dover richiedere l’intervento delle Autorità.

Diversi i passeggeri senza biglietto, treno con un’ora di ritardo, il tutto per un problema burocratico: essendo partito dalla Lombardia e diretto in Liguria, le regole anti Covid erano differenti quindi si è dovuta applicare la regola del 50% della capienza.