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Coronavirus a Mondragone: 32 casi emersi dal secondo screening

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Il secondo screening effettuato a Mondragone ha rilevato la presenza di altri 32 casi positivi al coronavirus, 27 dei quali dipendenti di un'azienda.

La seconda attività di screening effettuata a Mondragone, teatro di un focolaio di coronavirus precisamente nella zona delle ex palazzine Cirio, ha portato alla luce altri 32 casi positivi su circa 3 mila tamponi.

Coronavirus a Mondragone: secondo screening

Il primo screening, effettuato subito dopo l’identificazione dei primi due casi, tra cui una donna incinta che ha scoperto in ospedale di avere l’infezione, aveva rilevato 43 positività su un totale di 750 test diagnostici. Si trattava di quasi tutti cittadini di etnia bulgara, maggioritaria nel quartiere in questione.

Il nuovo dato è contenuto nell’ordinanza firmata nella serata di martedì 30 giugno 2020 dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Nel provvedimento si specifica che 2 casi sono stati rilevati il 27 giugno, 13 il 28 giugno e 13 il 29 giugno. Ad essi se ne aggiungono 4 rilevati il 30 giugno. Il Dipartimento di prevenzione della Asl di Caserta ha poi evidenziato che 27 di essi sono dipendenti di un’azienda agricola che ha sede nel comune di Falciano del Massico, confinante con Mondragone. Notizia che ha causato la sua immediata chiusura per la sanificazione degli ambienti.

I dipendenti risultati positivi sono domiciliati a Mondragone (22), a Falciano del Massico (4), a Sessa Aurunca (3), a Carinola (1) e a Recale (1). I lavoratori che non sono risultati infetti potranno tornare in azienda, quando riaprirà, presentando un’autocertificazione che attesti la negatività al test sierologico.

Per evitare che la trasmissione dell’infezione possa estendersi altrove, il governatore ha deciso di prorogare fino al 7 luglio le misure di contenimento per i cittadini residenti o domiciliati nei cosiddetti Palazzi Cirio.