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Marò, le parole del fuciliere Girone dopo la sentenza del Tribunale

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Il marò Salvatore Girone ha commentato la sentenza del Tribunale che ha riconosciuto l'immunità dei due fucilieri: "Sono stati quasi incredulo".

A poche ore dalla sentenza del Tribunale arbitrale internazionale che ha riconosciuto l’immunità dei due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, quest’ultimo ha commentato positivamente la notizia lasciandosi andare ad alcune dichiarazioni liberatorie per un verdetto atteso da molti anni. Il Tribunale dell’Aia ha infatti riconosciuto che i due fucilieri della Marina Militare erano funzionari dello Stato italiano al momento dei fatti occorsi il 15 febbraio 2012 e che pertanto dovranno essere processati soltanto dall’Italia.

Marò, il commento di Girone sulla sentenza

Interrogato dall’Ansa, il marò Salvatore Girone ha affermato: “Sono stato quasi incredulo. Aspettavamo da tempo il verdetto. Il primo pensiero è stato di esclamare un ‘finalmente’ liberatorio, ma poi volevo conoscere il verdetto nel merito. […] Posso adesso riottenere la mia libertà personale, purtroppo fino ad oggi vincolata dalle procedure lunghissime determinate dalla giurisdizione indiana”.

Nel suo intervento alla stampa italiana, Girone dichiara inoltre di aver subito una grave ingiustizia da parte delle autorità indiane, che assieme a Latorre lo hanno tenuto in carcere per diversi mesi: “Adesso so di essere un uomo libero. Mia figlia mi chiedeva sempre di andare a Disneyland, e non potevo mai accontentarla. Adesso potrò farlo. […] L’immunità riconosciuta mostra che avevamo dunque l’immunità funzionale dal primo giorno di questa querelle. L’India ha fatto quello che non doveva fare, limitando le nostre libertà e tenendoci anche in prigione. Ho subito una grande ingiustizia da parte degli indiani”.