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Striscioni e la musica di Vasco Rossi: i funerali di Elena e Diego

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Lutto cittadino a Gessate dove oggi si celebrano i funerali di Elena e Diego: i gemellini uccisi dal papà. Striscioni e foto per i piccoli.

Sono iniziati intorno alle ore 10:20 a Gessate i funerali di Elena e Diego, i gemellini uccisi dal papà. Nel Comune alle porte di Milano è stato istituito il lutto cittadino. Un dramma che ha scosso l’Italia intera, ma in particolare la comunità di Gessate dove la famiglia viveva prima della tragedia.


Al campo sportivo si può accedere solo con la mascherina, dopo aver misurato la temperatura e aver disinfettato le mani. I posti a sedere, distanziati nel rispetto delle misure di sicurezza anti-Covid, sono tutti occupati, mentre sul resto del campo dei dischi bianchi indicano i posti da tenere per chi rimarrà in piedi.

Striscioni e la canzone di Vasco Rossi

I feretri bianchi di Elena e Diego hanno attraversato il campo sportivo di Gessate. Accompagnati dalle note di ‘Un Senso’, la canzone di Vasco Rossi, e da un lungo applauso dei presenti. Nessun fiore sulle piccole bare, solo una maglia azzurra da calcio su quella del piccolo Diego.

Uno striscione “Ciao Diego” con la foto della maglia biancorossa della Asf Cambiaghese sono invece appesi all’ingresso del campo sportivo. Oggi per Gessate è lutto cittadino.

I funerali dei gemellini uccisi dal papà

Alle ore 10 del mattino si celebreranno i funerali di Elena e Diego, i due gemellini di 12 anni uccisi dal papà Mario Bressi mentre erano in vacanza a Margno, sui monti della Valsassina. Dopo aver eseguito l’autopsia sui due corpicini, la procura di Lecco, guidata da Antonio Chiappani, ha restituito le salme a mamma Daniela Fumagalli. Il rito liturgico sarà celebrato al campo sportivo del Comune meneghino.

La lettera dell’Arcivescovo di Milano

Intanto, l’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, ha voluto scrivere una lettera per i gemellini uccisi dal papà. È stata letta nella serata del 3 luglio, durante la veglia di preghiera per Elena e Diego. “Tra gli angeli ci sono adesso anche Elena e Diego. Quando il Tentatore, il Signore delle Tenebre vi suggerisce di vivere con angoscia ogni notte per timore di una insidia, quando vi suggerisce di guardare con sospetto ogni persona, per timore di una minaccia, imparate ad ascoltare gli angeli, imparate ad ascoltare Elena e Diego”.

“Vi parleranno della loro gioia presso Dioprosegue la lettera di Mario Delpini -; vi diranno che il Paradiso è la casa dove è asciugata ogni lacrima e dove non c’è più la morte.Imparate ad ascoltare gli angeli, imparate ad ascoltare Elena e Diego”.

Niente telecamere al funerale

Il primo cittadino di Gessate, in vista dell’evento che avrà forte risonanza mediatica e prevede una ingente partecipazione di cittadinanza, ha deciso di dettare delle regole ben precise, anche in virtù dell’emergenza Coronavirus. Anzitutto, niente spettacolarizzazione dei funerali di Diego ed Elena: saranno assolutamente vietate le telecamere nell’area circostante.

Inoltre, per quanto concerne l’emergenza sanitaria, chiunque prenderà parte ai funerali che si svolgeranno al campo sportivo di Gessate, dovrà indossare obbligatoriamente la mascherina e garantire il distanziamento sociale di almeno un metro e mezzo.

La lettera di mamma Daniela

Mamma Daniela ha affidato alla voce di un’amica la lettura di una lettera dedicata a Elena e Diego. “Ciao nanetti, non riesco ancora a realizzare che non potrò più vedervi, abbracciarvi, sentire la vostra voce che chiama ‘mamma’. Vi abbraccio e vi dico che andrà tutto bene, nonostante il male che vi è stato inferto“, recita uno dei passaggi più toccanti. Affermando di essere stata fortunata ad essere la loto madre, ha chiesto a tutti i presenti di ricordarli con un sorriso e non nelle lacrime, perché loro avrebbero preferito così.

Finché saprò ancora emozionarmi sentendo il vostro nome, Elena e Diego, saprò che questa enorme violenza e ingiustizia non ha vinto. Mi mancherete tantissimo. Sarete al mio fianco, il vostro sorriso mi terrà compagnia nei momenti di paura“. Nella conclusione della lettera afferma che questa mostruosa esperienza le sta insegnando che non importa quanto forti possiamo essere: tutti, prima o poi, abbiamo bisogno di un abbraccio.