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Protesta degli psicologi: "Esame di Stato ingiusto, siamo abbandonati"

Esame di Stato 2020, i giovani psicologi protestano

I giovani psicologi in protesta per l'esame di Stato 2020, le istituzioni che dovrebbero tutelarli li hanno "abbandonati" e regna l'incertezza.

Protesta dei giovani psicologi per l’esame di Stato 2020: ottenere l’abilitazione non è così semplice durante il Coronavirus. Diversi i cambi di rotta delle Istituzioni che dovrebbero tutelare questi futuri professionisti, si sentono infatti messi da parte e dimenticati, nell’incertezza.

Protesta degli psicologi per l’esame di Stato

Sono due le sessioni d’esame per poter praticare come psicologi, di cui una a luglio e una a novembre. Per via del Covid, è stato stabilito che si svolgerà in quattro prove e con una durata di diversi mesi, per accedere alla prova successiva sarà necessario superare la precedente, il tutto in via telematica. Salta la connessione? C’è il rischio bocciatura per l’esaminando.

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“Noi crediamo nella lealtà dei soggetti coinvolti prima ovviamente dell’inizio della sessione dell’esame di Stato per l’abilitazione degli psicologi del prossimo 16 Luglio”, ha dichiarato l’avvocato professor Antonio Ruggiero del foro di Milano. Da ben 4 mesi lui e un movimento spontaneo, formato da oltre 10mila dottori in psicologia, lottano per ottenere una riformulazione della prova.

Da Montecitorio agli incontri telematici

Il gruppo era già sceso in piazza Montecitorio il 12 giugno 2020, per manifestare contro le modalità d’esame in via telematica, secondo il DM n. 57 del 29 aprile 2020. A seguito della protesta, un incontro con il Ministro all’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi, nella speranza di una riforma col benestare del Consiglio Nazionale Ordine Psicologi (CNOP).

Durante un incontro telematico tra futuri psicologi ed Istituzioni, il 22 giugno, le linee guida proposte dal CNOP non erano soddisfacenti. Il 26 giugno, il movimento dei dottori ha incaricato l’avvocato Ruggiero per trattare nuovamente con il Ministro Manfredi, i rappresentanti del Ministero e della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con il Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi dott. David Lazzari. A conclusione di questo, gli organismi statali hanno accettato di rimodulare l’esame di Stato ma l’Ordine professionale si è opposto. Manca poco all’esame eppure resta tutto come prima, gli oltre 10mila dottori in Psicologia chiedono dunque a gran voce di essere ascoltati e non penalizzati.