> > Coronavirus, Silvestri: "Seconda ondata ci sarà, bisogna preparsi"

Coronavirus, Silvestri: "Seconda ondata ci sarà, bisogna preparsi"

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La gente soffrirà se i Paesi non saranno pronti a una seconda ondata di Coronavirus: lo afferma il virologo Guido Silvestri.

Lo scorso 20 maggio, con un lungo post social, Guido Silvestri aveva commentato l’inizio della fase 2 con le consuete pillole di ottimismo. Adesso, però, lo scienziato a capo del dipartimento dell’Università Emory di Atlanta non esclude una seconda ondata da Coronavirus: per Silvestri, anzi, è un’ipotesi molto reale.

Per il virologo italiano i pochi contagi in Italia fanno: “Intravedere una progressiva endemizzazione del virus. Come abbiamo detto spesso, basandoci sulla osservazione classica della stagionalità dei virus respiratori nei climi non-tropicali, una seconda ondata di Coronavirus a fine autunno/inizio inverno è una possibilità molto reale”. Ma sulla gravità di questa seconda fase Silvestri non si espone: “Non la possiamo conoscere, ma sarebbe irresponsabile non essere pronti a qualsiasi evenienza. Su questo punto ci siamo espressi da tempo e saremo peggio di un disco rotto”.

Coronavirus seconda ondata: il decalogo di Silvestri

Guido Silvestri, con i ragazzi del suo team che contribuiscono alle ‘Pillole di Ottimismo’, ha stilato una sorta di decalogo affinché i Governi, ma anche la popolazione, si facciano trovare pronti nel momento in cui il Coronavirus dovesse tornare a ‘bussare’.

Anzitutto con la realizzazione delle “3 T”: “Studi sierologici per valutare il livello generale di immunità in una popolazione, ma soprattutto test virologici, che servono a identificare e quindi isolare e curare subito gli infetti; identificare e, se necessario, isolare i contatti infettati, senza mandarli in ambienti chiusi comunitari; se necessario, creare delle ‘zone rosse’, ben definite nello spazio e nel tempo, in cui limitare ogni movimento al fine di circoscrivere focolai multipli ma ravvicinati”.

In secondo luogo, per Guido Silvestri – in vista di una possibile seconda ondata da Coronavirus – è importante tutelare gli ospedali. “Devono essere protetti a tutti i costi per evitare che diventino fonti di contagio e mortalità. Questo richiede organizzazione, training, riserva di posti letto ed attrezzature, uso massiccio dei dispositive di protezione individuale (DPI), preparazione all’uso rapido di possibili terapie salvavita (antivirali, anticorpi monoclonali, plasma convalescente, etc), e così via”.

Igiene personale

Inoltre, nel decalogo del virologo italiano si dà grande importanza all’igiene personale: “Il 99% dei contatti fisici tra persone non-conviventi coinvolgono le mani. Una cosa mirata che possiamo fare è tenere le mani pulite. Il modo più semplice è usare ‘hand sanitizers’ ed evitare di raccogliere con le mani fomiti dell’apparato respiratorio (tosse, starnuti, sbadigli, etc). E diamoci un po’ di ‘spazio vitale’: quelli che ti parlano a 10 cm dalla faccia non si sopportavano neanche prima, figuriamoci adesso”.

Difendere gli anziani

Non commettere gli errori del passato. Per questo motivo, Guido Silvestri auspica che i Governi si ricordino quanto accaduto nelle case di riposo: “Questo deve permetterci di concentrare il nostro sforzo di protezione sulle strutture per anziani, usando tutti i metodi qui descritti, come monitoraggio, DPI, training, isolamento…”.