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Flavio e Gianluca morti a Terni, gli esperti: "Troppa ingenuità"

flavio e gianluca morti a terni

Flavio e Gianluca avevano solo 16 e 15 anni: sono morti a Terni per aver ingerito della droga. Gli esperti provano a spiegare le cause.

Sono passati pochi giorni dalla morte di Flavio Presuttari, 16 anni, e l’amico Gianluca Alonzi, 15, deceduti nel sonno dopo aver consumato una sostanza stupefacente venduta loro dal 40enne Aldo Maria Tromboli, in carcere da martedì 7 Luglio. Il dolore è ancora immenso ma gli esperti provano a dare delle spiegazioni. Massimo Barra, fondatore di Villa Maraini-Cri, l’Agenzia Nazionale di Croce Rossa Italiana per le dipendenze patologiche, in merito alla vicenda ha detto di non credere che i due ragazzi siano morti per metadone: “semmai questa è una concausa, perché nessuno inizia a drogarsi con il metadone”.

“Inconsapevoli dei rischi”

Antonio Boschini, responsabile terapeutico della Comunità di San Patrignano, si è invece espresso così: “Sono in questo ambiente da 50 anni, ne ho viste di tutti colori, conosco ogni singola storia e comportamento di tossici e persone problematiche, ma mai avevo sentito una simile notizia. Mi ha sconvolto”. Boschini sottolinea anche la facilità con cui due ragazzini si siano procurati del metadone e lo abbiano ingerito, senza essere minimamente a conoscenza dei rischi che stavano correndo: “un fatto insolito che deve farci riflettere”.

Della stessa idea anche il Generale Antonello Maggiore, Direttore Centrale per i Servizi Antidroga del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, il quale ha commentato così: “C’è tanta ingenuità intorno al mondo della droga, non se ne conoscono a fondo i rischi. Siamo spaventati tutti, perché sappiamo le difficoltà esistenti nel contrastare tutte le informazioni che circolano e che i giovani seguono assiduamente”. Maggiore spiega come l’Antidroga, abbia messo in campo, già da un po’ di tempo, un’attività di natura formativa nelle scuole. La speranza è di rendere più consapevoli i giovani ed evitare altre tragedia simili.

Una storia davvero drammatica e difficile da credere quella accaduta a Terni. I due adolescenti avevano acquistato da Aldo Maria Tromboli (per 15 euro) una bottiglietta convinti che al suo interno ci fosse la droga dei trapper, un mix chiamato “purple drank”. Al suo interno, purtroppo, c’era ben altro. Gli amici di Flavio e Gianluca hanno raccontato come sono andate le cose, la sera della tragedia. Lunedì 6 Luglio, come sempre, tutti si sono ritrovati al parco del quartiere di San Giovanni: in programma c’era la solita partitella tra amici. Il ritrovo era fissato per le 21.30, la partita sarebbe iniziata poco dopo.

“Eravamo lì vicino alla fontanella del campetto” raccontano tre dei ragazzi presenti “e Aldo si è presentato con in mano una lattina di Fanta e una boccetta piccola di color bianco, si sono appartati e hanno consumato quella robaccia, poi ci hanno raggiunto e hanno provato a giocare ma non stavano bene, non ce la facevano a correre, a reggersi in piedi, e si sono fermati e messi in panchina”.

Flavio e Gianluca morti a Terni

I tre testimoni continuano il loro racconto dicendo come intorno alle 23 Flavio, residente in un quartiere residenziale della città, dopo aver rigettato più volte, ha preso la sua microcar e se ne è andato a casa perchè il giorno dopo doveva alzarsi presto per partecipare come volontario ad un campus estivo. Gianluca invece è rimasto al parco.

“Verso le 23,30 sembrava stare meglio, in realtà le cose non stavano così. Ha iniziato a vomitare ancora liquido biancastro e il suo viso si è come spento, diventando violaceo”. Gli amici allora, viste le sue condizioni, hanno detto di voler chiamare il 118 ma lui non voleva: “diceva che si sarebbe ripreso. Non voleva allarmare la sua famiglia, così lo abbiamo accompagnato a casa, quasi a spalle”.

Durante la notta la tragica scoperta delle madri: Gianluca e Flavio erano morti nel sonno. I ragazzi hanno condotto i Carabinieri fino all’abitazione di Aldo Maria Tromboli. L’uomo ha confessato: all’interno della bottiglietta non c’era codeina, come pensavano le giovani vittime, ma del metadone.