> > Gli amici dei ragazzi morti a Terni: "Volevamo portarli in ospedale"

Gli amici dei ragazzi morti a Terni: "Volevamo portarli in ospedale"

ragazzi morti terni testimonianze

Le testimonianze degli amici di Gianluca e Flavio, i ragazzi morti a Terni dopo aver assunto del metadone.

Continuano a non darsi pace gli amici e tutti i conoscenti di Gianluca e Flavio, i ragazzi morti a Terni dopo aver assunto – a soli 15 anni – del metadone vendutogli da un pusher tratto in arresto. E sono proprio gli affetti più cari dei due giovani a far luce sulla vita dei due piccoli morti. Alla base della loro voglia di sperimentare droghe ci sarebbe la passione per la Trap, il genere musicale che appassiona i nati nel Duemila.

“Come miscelare le droghe lo impariamo dai testi dei trapper – spiegano i quattro amici che hanno ricostruito quanto accaduto a Gianluca e Flavio -, ma anche grazie alla presenza di video su internet”. Intanto, però, sulla morte dei due ragazzi di Terni, gli amici non si danno pace perché si erano effettivamente accorti che qualcosa, quella sera, non andasse per il verso giusto.

Ragazzi morti a Terni: le testimonianze

I quattro amici, sentiti anche dai carabinieri di Terni e molto utili alle indagini poiché con le loro testimonianze hanno incastrato il pusher ‘Aldo’ di 41 anni, spiegano come la sera prima della morte dei due giovani si siano visti per una partita di calcetto. “Avevamo organizzato una partita di calcetto nel campo sportivo del quartiere. Ci siamo incontrati in via Milazzo, Flavio è arrivato in microcar insieme con Gianluca. Erano le 22 circa, non hanno voluto giocare perché non si sentivano bene”.

Come spiegano i quattro amici, infatti, a stare peggio era Gianluca: “Era molto stanco, faceva fatica a reggersi in piedi, ma loro ci hanno rassicurato che bastava bere un po’ d’acqua”. Flavio, inoltre, secondo il racconto degli amici aveva la sensazione di: “Dover vomitare, ma sembrava comunque stare un po’ meglio. A mezzanotte circa ha ripreso la microcar per tornare a casa. ‘Non voglio fare tardi, domani ho l’alternanza scuola-lavoro’, ci ha detto. Mentre Gianluca è stato riaccompagnato a casa a piedi da uno di noi”.

“Come avevano gli occhi”

Gli amici spiegano come abbiano più volte cercato di convincerli ad andare in ospedale. Anche perché Gianluca avrebbe confessato di aver assunto effettivamente qualche sostanza stupefacente: “Ci ha detto che si sentiva male perché aveva preso la codeina (un sedativo) che gli aveva venduto Aldo. Ha vomitato una sostanza biancastra, ma noi gli abbiamo spiegato che non poteva trattarsi di quella perché la codeina è viola mentre questa era bianca, e quindi poteva essere metadone”.

Poi l’ultimo ricordo di quella drammatica sera, l’ultima trascorsa con i due ragazzi morti a Terni. “Sono rimasti tutto il tempo seduti sulla panchina – raccontano ancora affranti gli amici -. Gianluca sembrava stesse peggio rispetto a Flavio: ogni tanto si accasciava e quando ci avvicinavamo per chiedergli perché si sentisse così male, sembrava quasi che gli occhi gli si girassero indietro”.