> > Migranti positivi in Calabria: arriva l'esercito per sedare proteste

Migranti positivi in Calabria: arriva l'esercito per sedare proteste

migranti positivi in calabria esercito

Ad Amantea, Cosenza, viene schierato l'esercito per sedare le proteste dopo l'arrivo dei migranti positivi in Calabria.

Continuano le polemiche in Calabria dopo lo sbarco di 70 migranti nella giornata di venerdì 10 luglio e la conferma, ventiquattro ore dopo, della presenza di soggetti positivi al Coronavirus. Per questo motivo il ministro Lamorgese ha deciso di inviare l’esercito ad Amantea, provincia di Cosenza, dove sono stati stazionati 13 migranti: l’obiettivo del Governo è quello di tutelare i profughi dopo le proteste che si sono scatenate domenica 12 luglio.

La situazione, invece, appare più tranquilla a Roccella Jonica dove il sindaco Zito, con una serie di ordinanze, ha messo in quarantena anche il personale che si è preso cura dello sbarco dei 70 migranti.

Migranti positivi in Calabria: arriva l’esercito

Jole Santelli continua a lanciare frecciatine al Governo Conte e promette di chiudere i porti qualora la situazione non dovesse rientrare a stretto giro di posta. “Lo Stato ha il dovere morale di proteggere chi ha lottato contro il virus, e ora che ci sta riuscendo si trova esposto al rischio di un’ondata di ritorno gravissima. Non è questione di ideologie, non c’è destra o sinistra su queste cose. Non possiamo essere ‘invasi'” è il parere della Governatrice della Calabria.

Al momento, l’intervento dell’esercito si è reso necessario solo ad Amantea. Nei due Comuni di Reggio Calabria, Roccella Jonica e Bova Marina, la situazione è invece sotto controllo sebbene non sia mancata qualche voce di ‘malcontento’. Tensioni si sono registrate soprattutto a Bova, nel cuore della jonica, ma l’amministrazione comunale guidata da Saverio Zavettieri finora è riuscita a contenere il malcontento.