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Toscana, Ceccardi (Lega): "Troppo facile definirsi oggi antifascisti"

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"Troppo facile definirsi antifascisti nel 2020", le parole della candidata della Lega in Toscana Susanna Ceccardi.

A poco più di due mesi dalle elezioni regionali di settembre sembra che il territorio che maggiormente stia attirando l’attenzione mediatica sia la Toscana dove i toni della campagna elettorale sono sembrati fin da subito molto accesi. Non poteva non essere così visto che la Lega diMatteo Salvini, con la sua candidata Susanna Ceccardi, tenta il colpaccio in un territorio da sempre più di centrosinistra che di centrodestra. La candidata del Carroccio, dopo essere stato definita dal suo avversario Giani del Pd un cane al guinzaglio di Salvini, ha rilasciato un’intervista a La Repubblica in cui parla delle sue origini politiche e di come per lei nel 2020 parlare di fascisti e antifascisti non abbia nessun senso.

Toscana, la Ceccardi (Lega) e gli antifascisti

“Io sono anti ideologica – ha confessato la Ceccardi – Vengo anche io da una storia rossa: ho una famiglia di tradizione di sinistra, il fratello di mio nonno era un partigiano e fu ucciso dai fascisti. Non sono né fascista né antifascista, aveva un senso la domanda allora, nel 1944. Oggi è troppo facile dirsi antifascisti con un nemico che non esiste. Sono dalla parte dei temi”.

La giovane candidata della Lega in Toscana ha reputato dunque che la domanda del cronista – che le chiedeva se si ritenesse o meno antifascista – anacronistica rispetto ai temi che riguardano oggi la nostra società civile. Sull’esito delle future elezioni, la leghista classe ’87 ha poi dichiarato che, in caso di sconfitta, manterrebbe la carica di parlamentare europea che al momento ricopre: “Sono stata eletta al Parlamento Europeo, se dovessi perdere tornerei alla carica per la quale sono stata eletta”.