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Coronavirus, Calabria: il bollettino fa esplodere la polemica

Calabria, il bollettino Coronavirus fa scoppiare una bufera

Sono 26 i migranti positivi al Coronavirus nel bollettino della Calabria, per questo motivo impazza la polemica sui social network.

Nel bollettino Coronavirus della Calabria si legge che gli attualmente positivi sono 31 “+ 26 migranti”. Questo dettaglio, inserito dopo un asterisco nella grafica, ha fatto esplodere la polemica sui social network. Stiamo parlando, nello specifico, di quelli sbarcati di recente sulle coste calabresi.

Calabria, polemica sul bollettino Coronavirus

“Siamo arrivati al punto che, nei comunicati ufficiali, si distingue tra italiani positivi e migranti positivi. A quando il dato degli ebrei? E degli omosessuali? E degli zingari?”, ha commentato il giornalista Andrea Scanzi, indignato. Diverse altre persone hanno espresso il loro disappunto per la specifica, decisamente non necessaria, molti dei quali cittadini calabresi. Il bollettino incriminato, risalente al 14 luglio 2020 ma in realtà ribadito anche il giorno prima, è visibile sulla pagina Facebook ufficiale del presidente della Regione Jole Santelli.

Su 861 tamponi effettuati si sono registrati 0 nuovi positivi per un totale di 104.142 test. Sono 1.216 invece i positivi dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, di cui 1.062 sono guariti e 97 purtroppo deceduti. Gli attualmente contagiati, secondo il post della Santelli, sono “31 *+26 migranti”.

La Calabria divisa sui migranti

Sempre il Ministero, informa: “Abbiamo rafforzato i dispositivi di sorveglianza per quel che riguarda anche le strutture di accoglienza locali, prevedendo, ove necessario, il trasferimento dei migranti sottoposti a quarantena in ospedali militari in collaborazione con il ministero della Difesa”.

Per contro, diverse persone si sono schierate contro i migranti positivi alla pandemia. Jole Santelli, ha dichiarato: “Sono disponibile a fare tutto quello che è necessario fare per cercare di difendere la Calabria, i calabresi e chi decide di venire in vacanza. Non è un discorso di discriminazione o di immigrazione. Stiamo parlando di Covid. È altro. Io chiedo le navi e che l’Europa difenda i propri confini meridionali“.