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La strage dei pulcini maschi: in Italia 40 milioni uccisi per le uova

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Lanciata la petizione "Fermiamo la strage dei pulcini maschi": solo in Italia ogni anno se ne uccidono 40 milioni per le uova.

L’industria delle uova uccide ogni anni un totale di otto miliardi di pulcini maschi in tutto il mondo: una vera e propria strage. Questa pratica ha sempre generato preoccupazione tra i consumatori, ma ora anche i legislatori si stanno occupando della questione: la Svizzera, per esempio, ha messo al bando la triturazione dei pulcini maschi nel 2019; Germania e Francia si sono impegnate a mettere fine all’abbattimento entro la fine del 2021. Società, politica e aziende hanno riconosciuto il problema etico posto dall’abbattimento massivo dei pulcini e stanno cercando alternative.

L’abbattimento dei pulcini di un giorno rappresenta una delle questioni etiche più spinose nell’industria dell’allevamento: il numero di pulcini maschi nati non è economicamente sostenibile e questo comporta l’uccisione di miliardi di animali nel loro primo giorno di vita.

La strage dei pulcini maschi in Italia

In Italia si parla di 40 milioni di pulcini maschi ogni anno che, considerati di fatto inutili alla produzione, vengono uccisi entro le prime 24h dalla nascita e senza l’utilizzo di tecniche di stordimento. Animal Equality ha pubblicato il primo report in assoluto in Italia sul tema, analizzando il problema e fornendo le soluzioni attuabili, attraverso un’analisi di tutte le tecnologie disponibili.

Queste tecnologie infatti permettono di individuare ancora in-ovo il sesso dell’embrione, evitando del tutto la nascita di milioni di pulcini maschi. Anche Coop Italia ha annunciato di essere a favore della campagna di Animal Equality, che ha raggiunto quasi 20mila firme di cittadini italiani che vogliono vedere la fine di questa pratica.

Le richieste al Governo Conte

A seguito della ricerca, sono state formulate delle richieste chiare al Governo, perché anche le istituzioni si impegnino a rendere il settore agroalimentare italiano più innovativo e maggiormente attento al rispetto degli animali impiegati all’interno della filiera. Le richieste, rivolte in particolare al Ministro della Salute Roberto Speranza e al Ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova, prevedono anzitutto il favoreggiamento dell’introduzione di queste tecnologie nell’industria agroalimentare in Italia.

Inoltre, per Animal Equality è necessario esprimersi pubblicamente a favore dell’introduzione di queste tecnologie nell’industria agroalimentare in Italia. Il Governo deve sostenere le aziende e le associazioni di categoria che si dichiarano pubblicamente a favore dell’introduzione di queste tecnologie nell’industria agroalimentare in Italia. Infine, lasoluzione, economicamente sostenibile, esiste. Secondo l’organizzazione è: “Una questione di volontà, etica e rispetto della condizione degli animali coinvolti nella filiera, oltre che di trasparenza nei confronti dei consumatori”.