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Insulti sui social per Ilaria Cucchi: la lettera a Bonafede

ilaria cucchi insultata sui social

Ilaria Cucchi insultata sui social, chiesta l'archiviazione da parte della Procura di Ferrara. Lei scrive al Ministro Bonafede.

Ilaria Cucchi, sorella di Stefano – il geometra morto nell’ottobre 2009 a Roma -, scrive al Ministro Bonafede in qualità di Ministro della Giustizia dopo essere stata insultata sui social: l’obiettivo è tutelare la sua famiglia. “Non so proprio come fare a difendere la dignità della mia famiglia – scrive la Cucchi nella missiva inviata al ministro della Giustizia e al procuratore Generale della Suprema Corte di Cassazione -. La mia colpa? Quella di essere ‘nota’ per aver chiesto giustizia per mio fratello”.

Ilaria Cucchi insultata sui social

A Ilaria Cucchi, infatti, non va giù la decisione della Procura di Ferrara che ha archiviato le indagini a carico di un medico che nel 2018 – nel commentare un’intervista rilasciata dalla sorella Stefano – commentò con parole durissime. “Mitomane pronta a tutto. La morte di suo fratello si è rivelata essere una gallina dalle uova d’oro per lei e per la sua famiglia”.

La sorella di Stefano, insultata sui social ma priva di giustizia, prosegue di non avere mai perso la fiducia nelle autorità: “Mano a mano che ci stavamo avvicinando alla verità siamo sempre più stati oggetto di attacchi beceri, insulti, auguri e minacce di morte”.

Lei vuole difendere il nome della sua famiglia perché i suoi genitori sono invecchiati: “Sui banchi delle aule dei Tribunali piegati dal dolore e dalla malattia. Questo non ha fermato gli haters, sempre più aggressivi e violenti. Fanno male. Aggiungono dolore al dolore. Ci consumano. Soprattutto mia madre e mio padre”.

La Procura di Ferrara chiede l’archiviazione

Ilaria Cucchi spiega cosa è successo con la Procura di Ferrara: “Il procuratore Capo ha personalmente firmato la richiesta di archiviazione della mia querela perché quel commento ‘non integra la fattispecie della diffamazione in quanto discriminato dall’esercizio del diritto di critica”.

Una richiesta che secondo la sorella di Stefano omette totalmente di riportare il commento denunciato. “Pensate che l’autore ne ha riconosciuto la paternità e si è detto disposto, eventualmente, a chiederci scusa per aver agito d’impulso. Il Procuratore di Ferrara – conclude la missiva – ha pensato bene di risparmiargli l’onere certificando l’infondatezza della notizia di reato”.