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Focolai di Coronavirus: i Paesi che sono tornati al lockdown

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In quali Paesi torna il lockdown dopo l'esplodere di nuovi focolai di Coronavirus?

Ciò che appariva normalità fino a febbraio, forse, non tornerà mai più: il mondo sta cambiando a causa della pandemia da Covid-19. Ed è probabile che finché non arriverà un vaccino bisognerà continuare a vivere facendo particolare attenzione. A conferma di ciò arriva la decisione di diversi Paesi, in tutto il globo, costretti ad annunciare una misura restrittiva come il lockdown a qualche settimana dalla riapertura per contrastare il Coronavirus.

Coronavirus, i Paesi che tornano al lockdown

Perché l’esplodere di nuovi focolai da Coronavirus, non controllati, rischia di portare a un anticipo della seconda ondata. In Italia, allo stato attuale, ci sono diversi cluster che fortunatamente vengono tenuti sotto controllo. Ma in altre realtà mondiali si è deciso di passare direttamente al lockdown. Forse a causa di riaperture troppo frettolose o per misure insufficienti per poter contenere il contagio. Fatto sta che nelle ultime settimane sono sempre più i casi di Paesi costretti a isolare milioni di persone per evitare il diffondersi del Coronavirus.

In Catalogna

Per esempio, è notizia di domenica 12 luglio che nella Regione della Catalogna, in terra spagnola, il governo locale è stato costretto a chiudere nuovamente tutto. Imposto il lockdown con conseguente possibilità di poter uscire solo per motivi urgenti o lavorativi. I casi di Coronavirus dell’ultimo bollettino sono pari a 938 così suddivisi: 246 rilevati a Barcellona, 199 a Lleida e 138 a Segrià.

Gli Stati Uniti

Mentre Anthony Fauci annuncia che il vaccino arriverà entro la fine del 2020, i governatori locali degli Usa continuano a prendere contromisure. Anche perché il contagio fatica a scendere. Anzi, nell’ultimo bollettino si è registrato un incremento di oltre 67mila positivi. E per questo motivo il lockdown è ritornato nella Regione della California: addirittura, Los Angeles e San Diego hanno annunciato che le lezioni in autunno inizieranno da remoto.

Il Medio Oriente

La situazione nel vasto territorio mediorientale è alquanto complessa: Israele e Cisgiordania sono già passate al contrattacco per contenere l’aumento dei casi positivi chiudendo tutte quelle attività commerciali che non risultano di primaria necessità. Anche nelle Filippine alcune aree sono tornate al lockdown mentre l’Uzbekistan ha prorogato le proprie misure restrittive.

In India

Nonostante uno dei lockdown più restrittivi del mondo fin dal mese di marzo, qui la situazione continua a essere preoccupante. Per questo motivo le misure continuano a essere parecchio rigide, sebbene si stia cercando di allentarle un po’. Di certo, a preoccupare lo Stato indiano è la Regione del Bihar: qui ci sono 125 milioni di persone e quotidianamente si viaggia a una media di positivi al Coronavirus pari a 1500.

Hong Kong

Qui sono state annunciate misure ancora più rigorose rispetto a quanto adottato a inizio pandemia: secondo le autorità il lockdown è una misura necessaria perché si rischia un contagio elevato su grande scala. Tra i vari provvedimenti, l’obbligo di indossare la mascherina sui mezzi pubblici e la chiusura dei ristoranti dopo le ore 18.