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Torino: nessun liceo accetta la figlia che soffre di anoressia

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Nessun liceo accetta la figlia che soffre di anoressia, l'appello del padre della giovane al prefetto di Torino.

Una storia di grande ingiustizia arriva da Torino, dove una ragazza che soffre di anoressia, tanto dal doversi ritirare da scuola lo scorso anno e continuare a studiare da privatista, ora fatica a trovare un liceo che la accetti per poter sostenere l’ultimo anno di superiori. Il motivo? Non c’è posto in nessun Liceo e le classi hanno i numeri contati per garantire il distanziamento richiesto dalle norme anticontagio. A raccontare la vicenda è stato il signor Valentino, il padre della ragazza, Carola, in un’intervista rilasciata a La Repubblica. “Avremmo voluto iscriverla all’Einstein – dice il papà della giovane – dove nostra figlia aveva già frequentato i primi quattro anni, e dove è già iscritto suo fratello. Poi abbiamo provato almeno altre cinque scuole tra Torino e provincia e tutte hanno negato l’iscrizione”.

Torino, i licei non accettano ragazza anoressica

Carola, come accennato, era stata costretta per motivi legati all’anoressia a non andare più a scuola: “Non ce la faceva più a frequentare – dice il padre – Lo scorso anno ha provato a portare a termine la quarta al Gobetti Segrè ma a gennaio le sue condizioni sono peggiorate ed è stata di nuovo costretta a rinunciare alla sua classe, ma non allo studio. Mentre i suoi compagni erano impegnati con la didattica a distanza, Carola ha studiato da privatista tutto l’inverno e il 30 giugno ha sostenuto e superato l’esame di ammissione alla quinta superiore. Avrebbe tutte le carte in regola per tornare nella sua vecchia scuola, l’Einstein ma qui, per ora, non sono disposti ad accoglierla”.

Marco Michele Chiauzza, dirigente scolastico dell’istituto, ha così replicato: “Il problema è che io faccio fatica a trovare spazio per tutti i 1400 allievi che sono già iscritti da noi. A settembre solo una parte tornerà in classe. Per rispettare la capienza massima abbiamo deciso di cominciare con metà studenti in presenza e metà a distanza, a meno che non cambino le regole e non arrivino indicazioni diverse dal Ministero. Ogni anno arrivano delle richieste per nuovi inserimenti anche quando la finestra delle preiscrizioni è ormai chiusa, di norma facciamo un bilancio a giugno, ma quest’anno non ho scelta, devo dire di no a tutti”.

La battaglia del padre di Carola

Il signor Valentino sta lottando da settimane affinché sua figlia possa tornare a scuola, in quanto per lei sarebbe qualcosa di estremamente importante per la ripresa. “L’anoressia porta questi ragazzi ad isolarsi – precisa il padre di Carola – Per lei è molto importante vedere altri ragazzi della sua età, frequentare i corsi e confrontarsi con gli insegnanti “. Il giro delle scuole lo ha condotto a chiedere anche al Volta, al Cattaneo, all’Avogadro, ma da tutti ha ricevuto la stessa risposta. Anche dalla Regione poche speranze: “Mi hanno risposto che loro hanno le mani legate e che la scelta spetta alla singola scuola. Mi hanno anche detto che ricevono tante segnalazioni come la mia, storie diverse forse, ma con lo stesso obiettivo, trovare una scuola per i propri ragazzi”. L’ultimo step di questa surreale storia è la lettera che il signor Valentino ha scritto al prefetto di Torino Claudio Palomba sperando di ricevere una risposta positiva prima dell’inizio dell’anno scolastico.