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Pozzuoli, annega in mare: bimba di 4 anni morta in ospedale

bimba morta annegata a pozzuoli

Una bambina rom di 4 anni ha rischiato l'annegamento mentre faceva il bagno nel mare di Pozzuoli. Trasportata in ospedale, la piccola è morta.

Non ce l’ha fatta la bimba rom di 4 anni, che ha rischiato di annegare mentre faceva il bagno nel mare di Pozzuoli (Napoli). Trasportata in ospedale, fin dall’inizio le sue condizioni sono sembrate molto critiche, ma le speranze che potesse recuperare le funzioni vitali non si erano spente del tutto. Purtroppo la piccola non ce l’ha fatta e ha perso la vita, tra la disperazione dei familiari.

Pozzuoli, bimba annega in mare

Una bimba di 4 anni di etnia rom ha rischiato di annegare nel mare di Pozzuoli. Il tragico episodio si è verificato in data 14 luglio 2020. La piccola è stata trasferita presso l’ospedale Santobono-Pausilipon di Napoli, dove il personale ha tentato, invano, di salvarle la vita. È probabile che a breve partiranno le indagini per gli opportuni accertamenti e per stabilire eventuali responsabilità dell’accaduto. Nel frattempo, ciò che rimane è solo lo sgomento e la disperazione da parte dei familiari della bimba e della comunità a cui apparteneva, che fino all’ultimo speravano in una sua ripresa. Fin dall’inizio, tuttavia, le condizioni della bambina erano apparse abbastanza gravi.

Un episodio simile avvenuto a Fermo

Un episodio simile a quello della bimba rom di Pozzuoli si è verificato nel luglio del 2019 a Porto Sant’Elpidio (Fermo) presso il centro turistico La Risacca. La piccola Leanda (anche lei di 4 anni) è annegata presso la piscina del parco acquatico. Le indagini stanno ancora proseguendo. Al momento, vi sono tre indagati per il decesso della bambina: il padre della piccola, il titolare della struttura e il bagnino che era in servizio il giorno della tragedia. L’accusa per tutti è tre è la medesima: omicidio colposo. Nonostante il lavoro minuzioso, i carabinieri non sono riusciti a reperire filmati testimonianti la tragedia, che avrebbero potuto dare importanti contributi al lavoro degli investigatori. Francesca Perlini, sostituto procuratore di Fermo che coordina le indagini, ha chiesto una proroga per fare luce sulla vicenda.