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Coronavirus, l'Rt del Veneto è 1,61: è il più alto d'Italia

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L'Rt del Veneto è il più alto d'Italia: le ultime stime dell'Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute lo danno a 1,61.

Nonostante i contagi da coronavirus siano contenuti, il Veneto è la regione italiana con l’Rt maggiore. Da quanto il 3 luglio 2020 la cifra è passata da 0,43 a 1,63 è sempre rimasta sopra la soglia critica dell’1 e, stando alle ultime classifiche del 17 luglio 2020, si attesta a 1,61.

Coronavirus: l’Rt del Veneto è 1,61

La causa principale è la presenza di una ventina di focolai, quasi tutti di importazione, che hanno spinto gli esperti del Ministero della Salute e dell’Istituto superiore di Sanità a segnalarla come la regione più a rischio tra le sei con Rt superiore a 1. Tra queste vi sono l’Emilia-Romagna (1,06), la Lombardia (1,14), la Toscana (1,24), il Piemonte (1,06) e il Lazio (1,23).

I dati si riferiscono al periodo compreso tra il 6 e il 12 luglio e sono la conseguenza di contagi avvenuti 2-3 settimane prima nonché dell’identificazione di focolai attribuibili alla reimportazione dell’infezione. Tra questi quello di Jesolo, in cui 43 nigeriani sono risultati positivi nella sede della Croce Rossa e quello di Vicenza dove un imprenditore tornato dalla Serbia ha dato il via ad una catena di contagi.

Il virologo Andrea Crisanti ha definito l’Rt a 1,61 come un tasso di contagiosità alto e pari a quello dell’influenza. “Se penso che eravamo scesi a 0,3, temo che tutto il lavoro svolto in quattro mesi di emergenza rischi di essere vanificato“, ha affermato. Ha poi espresso il rammarico per il fatto che il controllo dell’epidemia spetta a consulenti della Regione “che fino all’altro giorno definivano morto il coronavirus lanciando alla popolazione un segnale pericoloso e incoerente“. Di qui il suo consiglio per non ritrovarsi in autunno nella situazione di partenza: tornare a fare tamponi anche a chi accusa sintomi leggeri, ai giovani e a chi arriva da fuori.